All'inizio del marzo 1781 I05335 Friedrich Wilhem Herschel cambiò casa a Bath (Inghilterra), ritornando al 19 New King Street, ed installò il suo telescopio da 7 piedi (15.7 cm di apertura e 2.13 m di focale) nel giardino sul retro della casa. Il martedì 13 marzo avvenne la scoperta che gli cambiò la vita.
Una pagina del suo diario di osservazioni contiene varie note, fra cui (10.30 p.m.) {L-01496} I05335 D17810313 « nel 'quartile' vicino a ζ Tauri la più bassa delle due è una curiosa stella nebulosa o forse una cometa.... una piccola stella segue la Cometa a ⅔ della distanza del campo.»
La mattina dopo trasferì questa osservazione nel suo volume 'Observations on the fixt stars'. Diverso tempo dopo, avrebbe creato il volume 'Observations of the Georgian Planet', e avrebbe trasferito lì questa osservazione.
Ecco la sua registrazione {L-01497} I05335 D17810314: « Guardando una stella nel quartile fra il piede destro di Auriga e il piede sinistro di Castore scoprii una cometa. Era ad una distanza di almeno ⅔ del mio campo di vista da una piccola stella telescopica che lo seguiva e sembrava avere la stessa declinazione. »
Riprese ad osservare l'oggetto il 17 marzo (ore 11 p.m.) {L-01498} I05335 D17810317: « Ho cercato la cometa o stella nebulosa e ho trovato che è una cometa, perché ha cambiato la sua posizione ... »
Herschel registrò la sua distanza ed elevazione dalla stessa piccola stella misurò il suo diametro apparente. Il giorno dopo invitò l'amico I25800 William Watson a visitarlo a New King Street, e gli mostrò la nuova "cometa".
Scrisse nelle sue note che la sua misura quella notte della posizione della cometa {L-01499} I05335 D17810318 « fu difettosa o fu fatto un errore nel prenderla... il Dr. Watson ed un'altra persona erano con me e mi parlavano mentre stavo scrivendo ».
Nonostante questo contrattempo, Herschel fu felice di ricevere l'incoraggiamento di William Watson (Jr.), che gli suggerì di inviare notizia della scoperta immediatamente a suo padre William Watson (Sr.) (a Lincoln's Inn Fields a Londra).
Il giorno dopo, 19 marzo, Herschel annotò: {L-01500} I05335 D17810319 « Da queste osservazioni appare che la cometa si muove secondo l'ordine dei segni, o diretto; che la sua orbita declina ma molto poco dall'eclittica, e che si muove attualmente a circa 2 ¼ secondi per ora. »
Nello stesso lunedì 19 marzo, seguendo il consiglio di William Jr., Herschel scrisse a Sir William Watson (Sr.) a Londra. Il figlio disse a suo padre in: William Watson Jr a William Watson Sr, 19 marzo 1781, {L-01501} I25800 I26131 D17810319 di « essere così gentile da prendere appropriate misure per ottenere che questa lettera si letta martedì in modo che gli astronomi possano avere immediata notizia di questo evento. »
Il 22 tale lettera fu letta alla Royal Society e fu riportato che l'oggetto era « molto più grande in diametro ma meno luminoso di qualsiasi cometa, e che il suo corpo sembrava essere molto ben definito non avendo né barba né coda ». Herschel aveva dedotto la sua posizione approssimata dall'Atlas Coelestis di I03867 Flamsteed (82°30' AR, 23°40' decl. N) ma, come aveva concesso a Watson, « il mio apparato essendo poco adatto a quelle operazioni che sono necessarie per stabilire l'orbita di una cometa, che possono essere fatte molto meglio in un Osservatorio regolare, io le lascio a mani più abili. »
Herschel fu molto attivo nel rendere nota la sua scoperta. Nello stesso tempo in cui ne dava notizia alla Royal Society, fece pervenire una lettera all'Astronomo Reale I07941 Nevil Maskelyne (tramite Mr. Watson), mentre scrisse direttamente al direttore dell'Osservatorio di Oxford, I05584 Thomas Hornsby. Quest'ultimo il giorno 24 gli rispose:
Una pagina del suo diario di osservazioni contiene varie note, fra cui (10.30 p.m.) {L-01496} I05335 D17810313 « nel 'quartile' vicino a ζ Tauri la più bassa delle due è una curiosa stella nebulosa o forse una cometa.... una piccola stella segue la Cometa a ⅔ della distanza del campo.»
La mattina dopo trasferì questa osservazione nel suo volume 'Observations on the fixt stars'. Diverso tempo dopo, avrebbe creato il volume 'Observations of the Georgian Planet', e avrebbe trasferito lì questa osservazione.
Ecco la sua registrazione {L-01497} I05335 D17810314: « Guardando una stella nel quartile fra il piede destro di Auriga e il piede sinistro di Castore scoprii una cometa. Era ad una distanza di almeno ⅔ del mio campo di vista da una piccola stella telescopica che lo seguiva e sembrava avere la stessa declinazione. »
Riprese ad osservare l'oggetto il 17 marzo (ore 11 p.m.) {L-01498} I05335 D17810317: « Ho cercato la cometa o stella nebulosa e ho trovato che è una cometa, perché ha cambiato la sua posizione ... »
Herschel registrò la sua distanza ed elevazione dalla stessa piccola stella misurò il suo diametro apparente. Il giorno dopo invitò l'amico I25800 William Watson a visitarlo a New King Street, e gli mostrò la nuova "cometa".
Scrisse nelle sue note che la sua misura quella notte della posizione della cometa {L-01499} I05335 D17810318 « fu difettosa o fu fatto un errore nel prenderla... il Dr. Watson ed un'altra persona erano con me e mi parlavano mentre stavo scrivendo ».
Nonostante questo contrattempo, Herschel fu felice di ricevere l'incoraggiamento di William Watson (Jr.), che gli suggerì di inviare notizia della scoperta immediatamente a suo padre William Watson (Sr.) (a Lincoln's Inn Fields a Londra).
Il giorno dopo, 19 marzo, Herschel annotò: {L-01500} I05335 D17810319 « Da queste osservazioni appare che la cometa si muove secondo l'ordine dei segni, o diretto; che la sua orbita declina ma molto poco dall'eclittica, e che si muove attualmente a circa 2 ¼ secondi per ora. »
Nello stesso lunedì 19 marzo, seguendo il consiglio di William Jr., Herschel scrisse a Sir William Watson (Sr.) a Londra. Il figlio disse a suo padre in: William Watson Jr a William Watson Sr, 19 marzo 1781, {L-01501} I25800 I26131 D17810319 di « essere così gentile da prendere appropriate misure per ottenere che questa lettera si letta martedì in modo che gli astronomi possano avere immediata notizia di questo evento. »
Il 22 tale lettera fu letta alla Royal Society e fu riportato che l'oggetto era « molto più grande in diametro ma meno luminoso di qualsiasi cometa, e che il suo corpo sembrava essere molto ben definito non avendo né barba né coda ». Herschel aveva dedotto la sua posizione approssimata dall'Atlas Coelestis di I03867 Flamsteed (82°30' AR, 23°40' decl. N) ma, come aveva concesso a Watson, « il mio apparato essendo poco adatto a quelle operazioni che sono necessarie per stabilire l'orbita di una cometa, che possono essere fatte molto meglio in un Osservatorio regolare, io le lascio a mani più abili. »
Herschel fu molto attivo nel rendere nota la sua scoperta. Nello stesso tempo in cui ne dava notizia alla Royal Society, fece pervenire una lettera all'Astronomo Reale I07941 Nevil Maskelyne (tramite Mr. Watson), mentre scrisse direttamente al direttore dell'Osservatorio di Oxford, I05584 Thomas Hornsby. Quest'ultimo il giorno 24 gli rispose:
Hornsby a Herschel, 24 marzo 1781, {L-00139} I05584 I05335 D17810324 Signore, vi sono molto obbligato per la vostra informazione riguardo alla cometa che avete scoperto e sono dispiaciuto di non essere ancora riuscito a trovarla. Io ricevetti la vostra lettera mercoledì [21 marzo], a quel tempo l'aria non era molto chiara. La cercai con il mio cercatore e con una lente notturna e pensai di averla vista ma risultò essere un ammasso di piccole stelle che in un telescopio di quel tipo apparivano come una debole cometa o una stella nebulosa.
Il 29 marzo Herschel lesse un'altra lettera alla Royal Society; nella lettera: Hornsby a Herschel, 31 marzo 1781, {L-00140} I05584 I05335 D17810331, Hornsby scrisse di essere ancora incapace di osservare la cometa, e chiese un disegno ad occhio delle stelle a piccola distanza da esso. Maskelyne fu molto più fortunato. Il 4 aprile scrisse una lettera a Watson, che faceva da tramite fra Herschel e l'Astronomo Reale:
Maskelyne a Watson, 4 aprile 1781, {L-00138} I07941 I25800 D17810404 Caro Signore, vi ringrazio per il vostro favore del 29 dello scorso mese (in risposta alla mia). Le tre ultime notti osservai le stelle vicine alla posizione segnalata da Mr. Herschell, e grazie a questo fui in grado di discernere la scorsa notte il moto di una di esse, che, oltre a concordare con la posizione segnalata da lui, mi ha convinto di essere una cometa o un nuovo pianeta, ma molto differente da ogni cometa che abbia mai letta la descrizione o abbia mai visto. Sembra una cometa di una nuova specie, molto simile ad una stella fissa; ma forse ce ne sono altre di esse. [...] Gli astronomi sono obbligati a Mr. Herschell per questa scoperta e io fra di loro. Io desidero che gli presentiate i miei complimenti. Sarò lieto di sentire ogni altra successiva osservazione che possa fare di essa, e sarò pronto a comunicargli tutte le mie.
[P. S. Penso che debba dare un resoconto del suo telescopio, e dei micrometri.]
Poco dopo Maskelyne cambiò idea e concluse che sta andando verso il Sole e che probabilmente avrebbe acquistato una chioma circostante ed una coda.
Il 5 aprile Herschel lesse un'altra lettera alla Royal Society, e non molti giorni dopo fu rincuorato nel sapere che anche Hornsby era riuscito ad osservare l'oggetto. Ecco la sua lettera del 14 aprile:
Il 5 aprile Herschel lesse un'altra lettera alla Royal Society, e non molti giorni dopo fu rincuorato nel sapere che anche Hornsby era riuscito ad osservare l'oggetto. Ecco la sua lettera del 14 aprile:
Hornsby a Herschel, 14 aprile 1781, {L-00141} I05584 I05335 D17810414 Signore, a conseguenza dell'informazione nella vostra ultima lettera immediatamente trovai la cometa e percepii che l'avevo osservata inconsapevolmente il 29 e 30 dello scorso mese; avendo osservato alcune stelle vicino al parallelo di H Geminorum, mentre aspettavo la vostra lettera. Sarò lieto di conoscere come vi appare la cometa, e se l'avete misurata ultimamente, qual'è il suo diametro apparente? Riguardo all'ultima questione posso solo dire che potrebbe essere la cometa del 1770, ma se ha passato il suo perielio o non c'è ancora arrivata, è più di quanto possa dire al presente. Presto tenterò di costruirne l'orbita.
Il 23 aprile Maskelyne scrisse direttamente ad Herschel, indirizzando la lettera a 'Mr William Herschel, Musician, near the Crescent, Bath':
Maskelyne a Herschel, 23 aprile 1781, {L-00142} I07941 I05335 D17810423 Greenwich, 23 aprile 1781. Signore, devo riconoscervi la mia obbligazione per la comunicazione della vostra scoperta della presente cometa, o pianeta, non so come chiamarlo. Può essere sia un pianeta regolare che si muove su di un'orbita quasi circolare attorno al Sole quanto una cometa che si muove su di un'ellisse molto eccentrica. Non ho ancora visto alcuna chioma o coda attorno ad esso. [...] Vi sarei obbligato di avere le posizioni relative delle tre piccole stelle che comparaste con la cometa, e dovrei essere in grado di usare le vostre osservazioni, che se non sono molto più errate di quanto supponiate, sono molto buone. Ho cercato di trovarle ma sono risultate molto piccole; sarei lieto di sapere quale apertura aveva il vostro telescopio quando comparaste la cometa con esse, e se avete illuminato i fili. Esse non tollerano la luce nel mio telescopio. [...] Il 6 aprile ho visto la cometa con il mio telescopio riflettore da 6 piedi ad un ingrandimento massimo 270, e la vidi di una dimensione molto sensibile ma non ben definita. Ciò tuttavia mostrò come fosse un pianeta e non una stella fissa, o dello stesso tipo delle stelle fisse siccome queste possiedono una luce nativa con un diametro insensibile.
[Sempre in questa lettera, Maskelyne non nascose una perplessità] Io so per lunga esperienza che i telescopi si comportano incomparabilmente meglio all'aria aperta che all'aria di una stanza, ma questo richiede dei supporti molto fermi, che finora non ho ancora visto fatti. Se la luce di un piccolo pianeta non è del tutto ferma, e libera da scintillazione, è impossibile provare che non si tratti del diametro spurio che può derivare dai difetti ai quali sono soggetti anche i migliori telescopi per le imperfezioni della loro costruzione.
Herschel lesse ancora una lettera alla Royal Society (26 aprile) e giorni dopo ricevette una lettera molto affettuosa da I08227 Charles Messier, il celebre scopritore di comete, che era stato avvertito della scoperta da Meskelyne, ma dovette apprendere da altre fonti il nome dello scopritore (approssimativamente). La lettera (29 aprile) fu inviata ad "Monsieur Hertsthel à Bath":
Messier a Herschel, 29 aprile 1781, {L-00143} I08227 I05335 D17810429 Avendo saputo da Mr. Maskelyne, Astronomo Reale dell'Inghilterra, in una lettera che mi ha fatto l'onore di scrivermi, che stava osservando una nuova cometa di caratteristiche molto singolari, priva sia di atmosfera sia di chioma e coda, rassomigliante ad un piccolo pianeta con un diametro di 4-5", con una luce biancastra simile a quella di Giove e visibile al telescopio con l'aspetto di una stella di sesta magnitudine, la cercai e visto che rassomiglia alle stelle ebbi un po' di difficoltà a riconoscerla e trovai che aveva le caratteristiche che Mr. Maskelyne aveva notato. Sono sempre stupito di questa cometa che non porta con sé alcun carattere distintivo delle comete, e che non assomiglia a nessuna di quelle che ho osservato, che sono in numero di diciotto. Aggiungo qui le osservazioni che ho fatto [...] Ho appreso successivamente da una lettera da Londra che è a voi, Signore, che si deve questa scoperta. Vi si deve il massimo onore perché nulla può essere più difficile che riconoscerla e non riesco a capire come abbiate potuto ritornare diverse volte a questa stella o cometa perché fu necessario osservarla vari giorni in successione per percepire che aveva un moto, perché non ha nessuna delle caratteristiche usuali di una cometa. […] Del resto questa scoperta vi deve molto onore; mi consenta di complimentarmi con lei. Sarei molto curioso, signore, di conoscere i dettagli della sua scoperta, e mi obbligherete a voi se sarete tanto gentile da informarmi su di essi. Con uguale considerazione e rispetto
Messier
Astronomo della Marina di Francia
dell'Accademia delle Scienze, Parigi
Il 2 aprile Herschel aveva annotato {L-01502} I05335 D17810402: « vidi il diametro della cometa estremamente ben definito e distinto; con vari differenti ingrandimenti attraverso il mio riflettore newtoniano da 20 piedi. Fu una visione gloriosa, e la cometa era posta in mezzo ad un gran numero di piccole stelle fisse che sembravano servirla ». In realtà la splendida visione telescopica poteva nascondere delle insidie, come si vedrà fra poco. Herschel presentò il racconto (datato 22.3.1781) della sua scoperta con il titolo "Account of a Comet" (Resoconto di una cometa) alla Bath Philosophical Society.
Il suo amico Watson portò questa relazione alla ben più nota Royal Society di Londra, dove il 26 aprile fu letta davanti ai Soci e pubblicata come {A-0002.0071b.0000.17810000-0492_0501} = "Account of a Comet", Philosophical Transactions, 71, Part II, 492-501.
A p. 498 si legge: ➤ « 25 marzo. Il moto apparente della cometa va accelerando, e il suo diametro apparente sembra stia crescendo. 28 marzo. Il diametro è certamente cresciuto, dal che possiamo concludere che la cometa si sta avvicinando a noi. »
In realtà il pianeta si stava allontanando, perché era stato in opposizione il 2 marzo. Le reali variazioni di diametro apparente erano troppo piccole perché Herschel potesse rilevarle; le misurazioni date dal micrometro che si era costruito da solo furono illusorie. Era invece reale lo spostamento fra le stelle, e bisogna rallegrarsi che Herschel non si sia posto all'osservazione di quella parte del cielo proprio quando Urano era stazionario, altrimenti avrebbe potuto scambiarlo per una nebulosa. In ogni caso è certo che nulla in quei giorni gli faceva pensare di avere sotto gli occhi un nuovo pianeta: gli sembrava già il massimo della fortuna l'aver trovato una cometa (eventualità assai apprezzata dagli astronomi dell'epoca, e per la verità gradita anche a quelli attuali, perché consente di rendere immortale il loro nome).
Bisogna sapere che il resoconto che si legge ora stampato nelle Philosophical Transactions non è del tutto identico a quello letto dall'autore durante l'assemblea del 26 aprile. La Memoria stampata contiene il paragrafo "Remarks on the path of the comet", in cui Herschel affermò che le apparenti distorsioni nelle sue figure della traiettoria della cometa erano semplicemente causate dagli inevitabili errori delle misure. p. 498 ➤
La Memoria letta (ora in Royal Astronomical Society Herschel MSS, W.3/23 e Royal Society Archives, 2.12) conteneva al posto del paragrafo detto uno più lungo, con il titolo "Remarks on the diurnal parallax of the Comet". Herschel osservò che i disegni della traiettoria della cometa mostravano delle irregolarità di cui non sapeva dare conto. Mostrò che non potevano dipendere dalla rifrazione e poi cercò di vedere se potevano dipendere dalla parallasse.
Il 18 marzo {B-0056.01_.1912} p. xxxi ➤ « trovammo la cometa elevata nella prima osservazione e depressa nell'ultima misurazione della stessa sera. La differenza di parallasse in circa 3½ ore sembra ammontare a circa 4", a cui dobbiamo sommare circa 1" per l'effetto contrario della rifrazione. »
Il giorno 25 la distanza nell'ultima misura fu più grande di quanto avrebbe dovuto essere di 5 o 6": ➤ « Perché in questa situazione l'intero effetto della parallasse deve ricadere sulla sola distanza; un'aggiunta di circa ¾" deve essere fatto per l'effetto della rifrazione... Il 26 marzo l'osservazione fu fatta tardi e il 28 marzo presto, ciò si accorda con la deviazione apparente della cometa dal percorso regolare. Perché troviamo la distanza troppo grande il 26 e l'angolo Aβ cometa troppo piccolo il 28, come dovrebbe essere per il principio della parallasse. »
Herschel quindi si prese grande cura il 16 aprile di ottenere accurate misure prima e dopo possibile, e il risultato lo convinse in modo decisivo, ➤ « Non posso esitare di dire che nessun'altra causa a parte la parallasse può dare una deviazione tanto apparente da una corsa regolare che in questa osservazione ammontò a non meno di 11" ». Infine, Herschel disse che i diametri osservati della cometa concordavano con le osservazioni della sua posizione nel rivelare una considerevole parallasse: un grave errore.
Il suo amico Watson portò questa relazione alla ben più nota Royal Society di Londra, dove il 26 aprile fu letta davanti ai Soci e pubblicata come {A-0002.0071b.0000.17810000-0492_0501} = "Account of a Comet", Philosophical Transactions, 71, Part II, 492-501.
A p. 498 si legge: ➤ « 25 marzo. Il moto apparente della cometa va accelerando, e il suo diametro apparente sembra stia crescendo. 28 marzo. Il diametro è certamente cresciuto, dal che possiamo concludere che la cometa si sta avvicinando a noi. »
In realtà il pianeta si stava allontanando, perché era stato in opposizione il 2 marzo. Le reali variazioni di diametro apparente erano troppo piccole perché Herschel potesse rilevarle; le misurazioni date dal micrometro che si era costruito da solo furono illusorie. Era invece reale lo spostamento fra le stelle, e bisogna rallegrarsi che Herschel non si sia posto all'osservazione di quella parte del cielo proprio quando Urano era stazionario, altrimenti avrebbe potuto scambiarlo per una nebulosa. In ogni caso è certo che nulla in quei giorni gli faceva pensare di avere sotto gli occhi un nuovo pianeta: gli sembrava già il massimo della fortuna l'aver trovato una cometa (eventualità assai apprezzata dagli astronomi dell'epoca, e per la verità gradita anche a quelli attuali, perché consente di rendere immortale il loro nome).
Bisogna sapere che il resoconto che si legge ora stampato nelle Philosophical Transactions non è del tutto identico a quello letto dall'autore durante l'assemblea del 26 aprile. La Memoria stampata contiene il paragrafo "Remarks on the path of the comet", in cui Herschel affermò che le apparenti distorsioni nelle sue figure della traiettoria della cometa erano semplicemente causate dagli inevitabili errori delle misure. p. 498 ➤
La Memoria letta (ora in Royal Astronomical Society Herschel MSS, W.3/23 e Royal Society Archives, 2.12) conteneva al posto del paragrafo detto uno più lungo, con il titolo "Remarks on the diurnal parallax of the Comet". Herschel osservò che i disegni della traiettoria della cometa mostravano delle irregolarità di cui non sapeva dare conto. Mostrò che non potevano dipendere dalla rifrazione e poi cercò di vedere se potevano dipendere dalla parallasse.
Il 18 marzo {B-0056.01_.1912} p. xxxi ➤ « trovammo la cometa elevata nella prima osservazione e depressa nell'ultima misurazione della stessa sera. La differenza di parallasse in circa 3½ ore sembra ammontare a circa 4", a cui dobbiamo sommare circa 1" per l'effetto contrario della rifrazione. »
Il giorno 25 la distanza nell'ultima misura fu più grande di quanto avrebbe dovuto essere di 5 o 6": ➤ « Perché in questa situazione l'intero effetto della parallasse deve ricadere sulla sola distanza; un'aggiunta di circa ¾" deve essere fatto per l'effetto della rifrazione... Il 26 marzo l'osservazione fu fatta tardi e il 28 marzo presto, ciò si accorda con la deviazione apparente della cometa dal percorso regolare. Perché troviamo la distanza troppo grande il 26 e l'angolo Aβ cometa troppo piccolo il 28, come dovrebbe essere per il principio della parallasse. »
Herschel quindi si prese grande cura il 16 aprile di ottenere accurate misure prima e dopo possibile, e il risultato lo convinse in modo decisivo, ➤ « Non posso esitare di dire che nessun'altra causa a parte la parallasse può dare una deviazione tanto apparente da una corsa regolare che in questa osservazione ammontò a non meno di 11" ». Infine, Herschel disse che i diametri osservati della cometa concordavano con le osservazioni della sua posizione nel rivelare una considerevole parallasse: un grave errore.
Il 19 maggio 1781 Herschel scrisse a Messier:
Herschel a Messier, 19 maggio 1781, {L-00145} I05335 I08227 D17810519 Ero occupato a fare delle osservazioni riguardanti la parallasse delle stelle fisse... e osservai il 13 marzo le stelle di quinta e sesta grandezza, nei dintorni di H geminorum; vedendo la cometa l'ho riconosciuta subito, il mio telescopio essendo così perfetto che mi fece vedere al primo colpo d'occhio un piccolo corpo così differente dall'apparenza di una stella fissa. Avendo dunque segnato la sua posizione la rividi per la prima volta quattro giorni dopo e trovando che aveva cambiato posizione, non ebbi più motivo di dubitare che non fosse una cometa. Con questo telescopio e un nuovo micrometro, per prendere l'angolo di posizione ... pervenni a vedere in meno di due ore il moto della cometa senza poterne dubitare.
Insistendo a difendere le sue misure, il 22 maggio scrisse ad Hornsby:
Herschel a Hornsby, 22 maggio 1781, {L-00148} I05335 I05584 D17810522 Le mie osservazioni hanno pure mostrato che la cometa aveva una parallasse molto visibile che era sufficiente a provare che era dal nostro lato del Sole ... una parallasse di non meno di 10" e non più di 20" seguirebbe dalle mie osservazioni.
Ma gradualmente dovette rendersi conto che alcune delle sue misure differivano notevolmente da quelle ottenute da altri. Riporto 3 lettere:
Hornsby a Herschel, 14 ottobre 1781, {L-00149} I05584 I05335 D17811014 Quando per primo scopriste la cometa, o pianeta come alcuni sono disposti a chiamarla, non era più progressiva; la sua distanza dalla Terra stava crescendo e fu massima in giugno alla congiunzione, siccome a quel tempo la Terra stava spostandosi verso di essa; sicché intorno a quel tempo la distanza dalla Terra era quasi la stessa di quando fu scoperta.
Maskelyne a Herschel, 27 novembre 1781, {L-00147} I07941 I25829 D17811127 La distanza da noi della cometa, stella o astro è certamente 18 o 20 volte quella del Sole, ma nessuna certezza può essere ottenuta di questo genere finora.
Hornsby a Herschel, 26 febbraio 1782, {L-00144} I05584 I05335 D17820226 Signore, vi sono molto obbligato per la vostra lettera molto lunga, e non posso non esprimere la mia sorpresa davanti alla vostra estrema diligenza nell'osservare così tante stelle che hanno circostanze [...] peculiari con essa. Nella memoria che avete inviato alla Royal Society avete dato una descrizione dei vostri due micrometri? Confesso di non aver idea di come possiate essere in grado di misurare con grande precisione con essi e piuttosto penso questo perché le vostre osservazioni vi hanno condotto a pensare che la cometa che avete scoperto fosse entro l'orbita di Marte, quando è stata finora ad una distanza più che doppia di quella di Saturno. È di moda io penso ora chiamarla una nuova stello o un pianeta, ma non posso fare a meno di pensare che si rivelerà una cometa; ma non segue necessariamente che debba essere necessariamente un pianeta o una cometa. Presumo che siate stato informato che Mr. Cavendish ha calcolato varie osservazioni della cometa fatte da Dr. Maskelyne e da me, e anche le vostre prime osservazioni e ha ora determinato che la sua distanza media non sia più di 19 volte la distanza della Terra, e non meno di 17 o 17 1/2, e che la sua minima distanza in ogni probabilità sarà più o meno 13; ma in tutte queste comparazioni le vostre osservazioni differiscono di 2 minuti o più in difetto, quando gli altri non differiscono più di 1/2 minuto, quasi sempre molto meno; e le loro differenze sono generalmente in eccesso; ci deve essere quindi, io penso, qualche considerevole errore nelle vostre osservazioni.
Herschel replicò inviando alla Royal Society un 'Memorandum for Mr. Cavendish' (ora Royal Astronomical Society Herschel MSS, W.1/1, p. 56), che in effetti aveva compiuto anche lui degli errori:
{B-0325.00_.1933} p. 106 Da una lettera dal Rev. Mr. Hornsby trovo che Mr. Cavendish ha calcolato varie osservazioni della cometa fatte dal Dr. Maskelyne e Mr. Hornsby e che in tutti questi calcoli le mie osservazioni differiscono di 2 minuti o più in difetto, quando le altre non differiscono più di ½ minuto, quasi sempre molto meno, e la loro differenza è generalmente in eccesso. Da questo Mr. Hornsby pensa che ci debba essere qualche considerevole errore nelle mie osservazioni. Vorrei che I02122 Mr. Cavendish venisse informato che non c'è secondo la mia opinione nessuna possibilità di un errore che possa ammontare a più di 5” in nessuna delle mie osservazioni eccetto che io l'abbia segnalato, e in generale l'errore è molto meno di 5”. La ragione del disaccordo è, immagino, dovuto ad un errore nelle stelle. Perché io non posso determinare la loro situazione altro che con un disegno ad occhio, suppongo che Mr Maskelyne o Mr Hornsby abbiano preso le stelle sbagliate...
Ad ogni modo, era vero che la cometa si trovava a circa il doppio della distanza di Saturno, come i due famosi astronomi ritenevano.
§ D17810313 D17810314 D17810317 D17810318 D17810319 D17810324 D17810331 D17810402 D17810404 D17810414 D17810423 D17810429 D17810519 D17810522 D17811014 D17811127 D17820226
§ I02122 I03867 I05335 I05584 I07941 I08227 I25800 I26131
§ {A-0002.0071b.0000.17810000-0492_0501}
§ {B-0056.01_.1912} {B-0325.00_.1933}
§ {L-00138} {L-00139} {L-00140} {L-00141} {L-00142} {L-00143} {L-00144} {L-00145} {L-00147} {L-00148} {L-00149} {L-01496} {L-01497} {L-01498} {L-01499} {L-01500} {L-01501} {L-01502}
§ I02122 I03867 I05335 I05584 I07941 I08227 I25800 I26131
§ {A-0002.0071b.0000.17810000-0492_0501}
§ {B-0056.01_.1912} {B-0325.00_.1933}
§ {L-00138} {L-00139} {L-00140} {L-00141} {L-00142} {L-00143} {L-00144} {L-00145} {L-00147} {L-00148} {L-00149} {L-01496} {L-01497} {L-01498} {L-01499} {L-01500} {L-01501} {L-01502}