Non si sa quando Piazzi abbia per la prima volta pensato al nome Cerere. La corrispondenza che ci è pervenuta è incompleta; in essa, la prima comparsa di quel nome è una lettera di Oriani a Piazzi, del 25 luglio 1801. Oriani scrisse un appunto circa una lettera di Piazzi del 7 maggio 1801 (oggi perduta) ➤, e l'astronomo di Palermo ne nominò un'altra perduta, del 30 giugno ➤. Una di queste due potrebbe aver contenuto la prima proposta di Piazzi.
Ma un nome era già stato proposto ben 16 anni prima, quando il pianeta era solo un'ipotesi. Zach scrisse in Monatliche Correspondenz, giugno 1801:
Ma un nome era già stato proposto ben 16 anni prima, quando il pianeta era solo un'ipotesi. Zach scrisse in Monatliche Correspondenz, giugno 1801:
{A-0007.0003_.0006.18010600-0592_0623} p. 621 ➤ Il nuovo astro scoperto da Piazzi è davvero il pianeta primario supposto fra Marte e Giove; così già 15 anni fa, un grande e sereno protettore e promotore dell'astronomia, il fondatore del Tempio di Urania a Seeberg, si occupò di un nome, a me sembra, molto decoroso e felice. Urano ci ha dato decisamente il rafforzato diritto, per motivo di uniformità, di prendere anche il nome di questo nuovo pianeta, così come i più vecchi, dalla mitologia. Il Duca di Gotha quindi suggerì il nome Hera, Ἥρα, alla quale i Romani diedero il nome Giunone, figlia di Saturno, sorella e consorte di Giove *1). Quindi Giove avrebbe avuto i suoi genitori e antenati sopra di lui, sua moglie e i figli sotto di lui. Il nome greco Hera è anche preferibile al nome latino Juno; perchè 1) quest'ultimo è già stato assegnato al pianeta Venere. Plinius, nella sua 'Naturalis historia' Lib. II C. VI disse: «Infra Solem ambit ingens Sidus, appellatum Veneris... Alii enim Junonis, alii Isidis, alii matris Deûm appellavere.»
St. Agostino, 'de civitate Dei' Lib. VII Cap. XV chiama Venere «Stellam Junonis». Lucio Apuleio, 'De Mundo' p. 252 (Edit. Bipontinus=Zweibrücken) «Junonia, immo Veneris Stella censetur». Hera è sempre avvolta dalle nuvole; anche il nostro pianeta è stato nascosto per molto tempo. Questo nome si adatterà ancora, se questo nuovo astro risulterà non essere il supposto pianeta; noi faremmo solo le nuvole, *2) invece di aver incluso la dea. 2) Hera è anche il nome di una città in Sicilia, per cui il ricordo della scoperta fatta su quest'isola, e il nome glorioso dello scopritore di questo ottavo pianeta primario sarebbe stato preservato e perpetuato, fintanto che tradizione e storia saranno sul nostro pianeta. Questa città di Hera, come Palermo, si trova sulla costa della Sicilia, è altrimenti chiamata Hybla minor, ed è lo stesso di Pausania, in Eliacis Lib. VI Cap. VI; Cicerone ne parla nelle sue 'Epistulae ad Atticum', e ciò avviene nell'itinerario Antonini. Infine, Hera è anche la madre di Vulcano, che ha la sua bottega nella montagna sputafuoco Etna su quest'isola.
L'obiezione che è già stata fatta sulla denominazione del pianeta Urano, che tutti i pianeti portano nomi romani e non greci, qui ha luogo di meno, poiché il nome greco Οὐρανός è stato preservato nel nuovo pianeta scoperto da Herschel, poiché sarebbe stato più appropriato per l'analogia che non era ancora stata interrotta, chiamarlo secondo la lingua del Lazio, Coelus.
Ma questo potrebbe essere successo come una buona anticipazione. Tutti i pianeti più antichi, la cui scoperta è persa nell'oscurità del tempo, potranno quindi mantenere i loro nomi latini. Tutti i pianeti più nuovi, la cui storia della scoperta arriverà agli ultimi posteri con il nome dei loro scopritori, dovranno portare per distinzione dei nomi greci. Ciò che sembrava interrompere l'analogia ora diventa armonia. Se mai oltre Urano dovesse essere scoperto un altro pianeta (l'area della creazione, come il suo creatore, non ha limiti) sarà greca la sua designazione geroglifica.
Ora dovremo prendere in considerazione una decorosa designazione per questo nuovo pianeta. Ad un pianeta appena scoperto può essere convenientemente dato il segno di un metallo appena scoperto. Questa idea è stata seguita anche con Urano; ma così si ha un errore o piuttosto si innalza un monumento alla nostra ignoranza sui costituenti del platino. Più propizio, quindi, il suggerimento di designare questo pianeta [] ➤. La parte inferiore indica un pianeta, la parte superiore una stella fissa; dovrebbe cioè indicare una stella fissa che è diventata il pianeta. Ma dal momento che questo segno è già stato introdotto e utilizzato nelle Effemeridi Astronomiche di Vienna, per evitare interpretazioni sbagliate basta rovesciarlo [] ➤. Anche la Terra ♁ e la Venere ♀︎ hanno segni invertiti, Marte ♂︎ e Urano ⛢ hanno similmente geroglifici molto correlati.
*1) Altrimenti chiamato Saturnia. Inizialmente, il Duca aveva suggerito Rhea, la consorte di Saturno; ma questo nome fu già attribuito alla Terra.
*2) Nubes et inania captare, come disse Orazio.
Cosa ne pensava Bode? Già in maggio ho scritto {L-00206} su questo al Barone v. Zach: {B-0047.00_.1802} p. 36 ➤ « Riguardo alla denominazione del nuovo pianeta, per rimanere in uniformità con la mitologia, voglio suggerire Juno, che secondo la mitologia era la figlia di Saturno, sorella e moglie di Giove; perché così i pianeti sopra Giove nel sistema solare prendono i nomi dei loro antenati, e quelli che sono più vicini al sole, quelli di sua moglie e dei suoi figli *). [*) Uso questo nome anche nel mio annuario astronomico per il 1804.]
Il 29 dello stesso mese, Zach scrisse a Oriani {L-00179} criticando la pretesa di Bode di proporre il nome del pianeta. Nel fascicolo di luglio di Monatliche Correspondenz, diede notizia di altre proposte:
Il 29 dello stesso mese, Zach scrisse a Oriani {L-00179} criticando la pretesa di Bode di proporre il nome del pianeta. Nel fascicolo di luglio di Monatliche Correspondenz, diede notizia di altre proposte:
{A-0007.0004_.0007.18010700-0053_0067} p. 65 ➤ C'era da aspettarsi che diversi nuovi nomi sarebbero stati aggiunti a un nuovo pianeta. Nel Leipziger Allgem. Literar. Anzeiger Nr. 72 un anonimo suggerisce il nome Vulkan. Pensa che non dovrebbe essere improprio, per il Dio che ha forgiato le armi di Achille, prendere posto nel cielo accanto al dio della guerra, il marito di Venere accanto al suo amante. Né Vulcano può lamentarsi di essere stato onorato così tardi, e che con il suo nome sia stato chiamato un pianeta così poco appariscente, perché lui stesso, a causa di un piccolo difetto ai piedi, non era proprio rapido con i piedi, né era proprio in forma brillante. Vulcano come figlio di Giove appartiene alla famiglia, e ha a questo riguardo un ben fondato diritto all'onore previsto per lui.
Il Dott. e Prof. Reimarus di Amburgo è dell'opinione che dovrebbe essere chiamato Cupido. Perché essendo stato stabilito di nominare i pianeti secondo le divinità dell'antichità, questo sarebbe un motivo valido per questo nome, perché sarebbe (contando da Venere) il successivo amante di Venere dopo Marte. Altri credono anche che il nome Cupido ben si addica, perché porta con sé il concetto di cecità. Il nuovo pianeta appare solo come una stella di ottava grandezza, e quindi non può essere visto ad occhio nudo. Ma se il pianeta sarà confermato, deciderà la maggioranza dei voti, o forse anche il caso. È anche possibile che, come per Urano, l'accordo generale non si realizzi mai. In Italia, ad esempio, si usa il nome di Ferdinandeum Sidus, in Francia la Planète Piazzi, nel resto dell'Europa un nome mitologico, fino a quando il tempo, le circostanze e le circostanze saranno completamente decise.
Nel suo libro del 1802, Bode ricordò i nomi Vulkan e Cupido, e aggiunse un altra notizia:
{B-0047.00_.1802} p. 38 ➤ Un chimico meritevole voleva vedere battezzato il nuovo pianeta Titano, da un metallo scoperto e nominato da lui di recente, tanto più che poco dopo la scoperta del pianeta Urano, lui diede il nome uranio ad un altro metallo che aveva scoperto.
Riassumo la storia. Il chimico tedesco Martin Heinrich Klaproth (1742-1817) nel 1789 scoprì un nuovo elemento chimico, all'interno di un composto che chiamò 'Uranit' (in onore del pianeta Urano); nel 1790 il chimico francese Eugène-Melchior Péligot (1811-1890) isolò il metallo, che chiamò 'Uranium'. L'elemento titanio fu chiamato 'Titan" nel 1795 da Klaproth, in ricordo del gigante mitologico.
Parlando della lettera {L-00197} del 30 giugno 1801 di Piazzi, Bode riferì: {B-0047.00_.1802} p. 14 ➤ «Se la Stella è un vero pianeta, vorrebbe suggerire, di chiamarlo Ceres Ferdinandea.» Penso che sia la prima citazione di questo nome. Il 25 luglio Oriani scrisse la {L-00166} a Piazzi, creando un allarme ingiustificato: {B-0308.00_.1874} p. 51 ➤ «Anzi devo avvertirvi, che il nome di Ήρα, ossia Hera, cioè Giunone, gli è stato dato quasi universalmente da tutta la Germania, onde sarà difficile di sbattezzarlo e di chiamarlo Cerere.» In realtà, al momento dovuto, i tedeschi rispettarono la scelta di Piazzi. Il primo agosto, quando ovviamente non aveva letto questa lettera, Piazzi scrisse la {L-00176} a Bode, ribadendo: {B-0047.00_.1802} p. 36 ➤ «La abbraccio di cuore, per aver annunciato per primo il mio nuovo pianeta, che mi piacerebbe vedere allegato al nome Ceres Ferdinandea.»
Dopo aver letto la lettera di Oriani del 25 luglio, Piazzi gli scrisse piccato la {L-00167} del 25 agosto: {B-0308.00_.1874} p. 54 ➤ «Se li Tedeschi credono di aver la privativa di battezzare le altrui scoperte, chiamino pure la mia nuova stella con quel nome che più loro piace: io le conserverò sempre quello di Cerere, e vi sarò tenutissimo se voi ed i vostri colleghi farete altrettanto.»
Subito dopo, fu stampata la sua memoria "Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il di' 1. gennajo all'Osservatorio Reale di Palermo", con la dedica al Re:
Parlando della lettera {L-00197} del 30 giugno 1801 di Piazzi, Bode riferì: {B-0047.00_.1802} p. 14 ➤ «Se la Stella è un vero pianeta, vorrebbe suggerire, di chiamarlo Ceres Ferdinandea.» Penso che sia la prima citazione di questo nome. Il 25 luglio Oriani scrisse la {L-00166} a Piazzi, creando un allarme ingiustificato: {B-0308.00_.1874} p. 51 ➤ «Anzi devo avvertirvi, che il nome di Ήρα, ossia Hera, cioè Giunone, gli è stato dato quasi universalmente da tutta la Germania, onde sarà difficile di sbattezzarlo e di chiamarlo Cerere.» In realtà, al momento dovuto, i tedeschi rispettarono la scelta di Piazzi. Il primo agosto, quando ovviamente non aveva letto questa lettera, Piazzi scrisse la {L-00176} a Bode, ribadendo: {B-0047.00_.1802} p. 36 ➤ «La abbraccio di cuore, per aver annunciato per primo il mio nuovo pianeta, che mi piacerebbe vedere allegato al nome Ceres Ferdinandea.»
Dopo aver letto la lettera di Oriani del 25 luglio, Piazzi gli scrisse piccato la {L-00167} del 25 agosto: {B-0308.00_.1874} p. 54 ➤ «Se li Tedeschi credono di aver la privativa di battezzare le altrui scoperte, chiamino pure la mia nuova stella con quel nome che più loro piace: io le conserverò sempre quello di Cerere, e vi sarò tenutissimo se voi ed i vostri colleghi farete altrettanto.»
Subito dopo, fu stampata la sua memoria "Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il di' 1. gennajo all'Osservatorio Reale di Palermo", con la dedica al Re:
p. 18 ➤ … Intanto ove a me, o ad altri prima avvenga di rinvenirlo, ne sarò tanto maggiormente compiaciuto, quanto che sull'esempio di Hallejo, di Evelio, di Bode, di Herschel, i quali recarono in Cielo i gloriosi nomi di un Carlo II, di un Poniatowski, di un Federico, d'un Giorgio III, illustri protettori dell'Astronomia; potrò con egual ragione, e forse maggiore scolpirvi a caratteri indelebili quello dell'Augusto, e Magnanimo Fondatore di questo Osservatorio, FERDINANDO nostro RE, congiunto all'altro della Divinità indigena di questo suo Regno, che Egli rende colla sua presenza più lieto, e più felice. Ho quindi già prevenuti gli Astronomi miei corrispondenti, che sarà da me denominato questo nuovo astro CERES FERDINANDEA.
Telluris patriæ ductura a Principe nomen
Astra inter, Siculi fulsit ab axe Ceres.
Michael Angelus Monti Scol. Piar.
Il 18 agosto Olbers scrisse a von Zach: «Mi piace il nome Ceres perché ricorda quello della Sicilia. Piazzi ha certamente meritato il diritto di dare un nome al nuovo pianeta. Ma l'affisso Ferdinandea incontrerà poca fortuna come il Pianeta di Giorgio di Herschel.»
Il 18 ottobre Zach scrisse la {L-00225} a Bode:
Il 18 ottobre Zach scrisse la {L-00225} a Bode:
[Bode fierisce:] {B-0047.00_.1802} p. 52 ➤ Ceres deve essere il nome del pianeta, io ne sono soddisfatto. Evidentemente Piazzi ha il diritto di battezzare suo figlio, e il nome è del tutto appropriato.
Nel fascicolo di novembre di Monatliche Correspondenza, Zach scrisse calorosamente:
{A-0007.0004_.0011.18011100-0558_0582} p. 577 ➤