Titania e Oberon
All'inizio del gennaio 1787 Herschel si accinse alla ricerca di possibili satelliti di Urano; il compito era gravoso, perché in quell'epoca il pianeta si trovava in una zona del cielo fra Cancro e Gemelli, molto ricca di stelle telescopiche. Non avendo ottenuto nulla con i soliti strumenti, si servì del grande 20 piedi front-view, e fu premiato con la scoperta di quelli che oggi chiamiamo Titania ed Oberon (11 gennaio 1787).
Si può leggere il racconto in {A-0002.0077a.0000.17870000-0125_0129} "An Account of the Discovery of Two Satellites revolving round the Georgian Planet", Philosophical Transactions , 77, Part I (1787), 125-129 ➤
L'11 gennaio 1787 Herschel vide Urano circondato da alcune stelle più piccole, e misurò con precisione le loro posizioni. Il giorno dopo due di esse erano sparite: potevano essere dei satelliti, che avevano seguito il pianeta nel suo moto; oppure le stelle potevano esserci ancora, ma nascoste da un velo di nebbia. Si mise ad osservare scrupolosamente il 14, 17, 18 e 24 gennaio, ed il 4 e 5 febbraio. Si convinse dell'esistenza di almeno un satellite, ma doveva determinarne il movimento. Cominciò ad osservare il satellite il 7 febbraio alle 6 di sera, e lo seguì fino alle 3 di mattino del giorno 8, quando la visione fu impedita dalla casa. Il satellite aveva descritto un considerevole arco di orbita attorno al pianeta. Contemporaneamente, seguì un'altra piccola stella, che ritenne molto probabilmente un'altro satellite, in base alle osservazioni del 14, 17, 18, 24 gennaio. Potè riprendere le osservazioni il 9 febbraio, e ritrovò il primo satellite più meno nella posizione che si aspettava, e anche il secondo satellite, che si era spostato nella stessa direzione del primo, ma di una quantità maggiore: quindi doveva avere un'orbita più interna. Ricostruendo tutte le osservazioni, concluse che aveva scoperto entrambe i satelliti lo stesso giorno, l'11 gennaio. Con l'osservazione dell'11 febbraio arrivò a stimare che i periodi di rivoluzione dei due satelliti fossero approssimativamente 8 ¾ giorni e 13 ½ giorni, e che i piani orbitali formassero un grande angolo con l'eclittica.
In {A-0002.0078b.0000.17880000-0364_0378} "On the Georgian Planet and its Satellites", Philosophical Transactions , 78, Part II (1788), 364-378 ➤, con valori sia pure grossolani del periodo e della dimensione delle orbite, si cimentò nel calcolo della massa del pianeta, che risultò essere 17.74 volte quella della Terra (il valore esatto è 14.54, quindi sbagliò in eccesso del 22%).
In {A-0002.0088a.0000.17980000-0047_0079} "On the Discovery of four additional Satellites of the Georgium Sidus. The retrograde Motion of its old Satellites announced; and the Cause of their Disappearance at certain Distances from the Planet explained", Philosophical Transactions, 88, Part I (1798), 47-79 ➤ rielaborò tuti i dati precedenti, rivelando la scoperta di altri 4 satelliti (che purtroppo oggi sappiamo essere illusoria).
Fece inoltre l'importante rivelazione: p. 48 ➤ « E qui io prendo l'opportunità di annunciare, che il moto dei satelliti Giorgiani è retrogrado. »
Quanto ai nuovi 4 satelliti, ammise che li aveva scorti a malapena in poche occasioni, ma tentò di stimare il raggio dell'orbita (calcolando il periodo di rivoluzione ipotetico). Ecco il quadro dei 6 satelliti (compresi quelli accertati nel 1787)
Si può leggere il racconto in {A-0002.0077a.0000.17870000-0125_0129} "An Account of the Discovery of Two Satellites revolving round the Georgian Planet", Philosophical Transactions , 77, Part I (1787), 125-129 ➤
L'11 gennaio 1787 Herschel vide Urano circondato da alcune stelle più piccole, e misurò con precisione le loro posizioni. Il giorno dopo due di esse erano sparite: potevano essere dei satelliti, che avevano seguito il pianeta nel suo moto; oppure le stelle potevano esserci ancora, ma nascoste da un velo di nebbia. Si mise ad osservare scrupolosamente il 14, 17, 18 e 24 gennaio, ed il 4 e 5 febbraio. Si convinse dell'esistenza di almeno un satellite, ma doveva determinarne il movimento. Cominciò ad osservare il satellite il 7 febbraio alle 6 di sera, e lo seguì fino alle 3 di mattino del giorno 8, quando la visione fu impedita dalla casa. Il satellite aveva descritto un considerevole arco di orbita attorno al pianeta. Contemporaneamente, seguì un'altra piccola stella, che ritenne molto probabilmente un'altro satellite, in base alle osservazioni del 14, 17, 18, 24 gennaio. Potè riprendere le osservazioni il 9 febbraio, e ritrovò il primo satellite più meno nella posizione che si aspettava, e anche il secondo satellite, che si era spostato nella stessa direzione del primo, ma di una quantità maggiore: quindi doveva avere un'orbita più interna. Ricostruendo tutte le osservazioni, concluse che aveva scoperto entrambe i satelliti lo stesso giorno, l'11 gennaio. Con l'osservazione dell'11 febbraio arrivò a stimare che i periodi di rivoluzione dei due satelliti fossero approssimativamente 8 ¾ giorni e 13 ½ giorni, e che i piani orbitali formassero un grande angolo con l'eclittica.
In {A-0002.0078b.0000.17880000-0364_0378} "On the Georgian Planet and its Satellites", Philosophical Transactions , 78, Part II (1788), 364-378 ➤, con valori sia pure grossolani del periodo e della dimensione delle orbite, si cimentò nel calcolo della massa del pianeta, che risultò essere 17.74 volte quella della Terra (il valore esatto è 14.54, quindi sbagliò in eccesso del 22%).
In {A-0002.0088a.0000.17980000-0047_0079} "On the Discovery of four additional Satellites of the Georgium Sidus. The retrograde Motion of its old Satellites announced; and the Cause of their Disappearance at certain Distances from the Planet explained", Philosophical Transactions, 88, Part I (1798), 47-79 ➤ rielaborò tuti i dati precedenti, rivelando la scoperta di altri 4 satelliti (che purtroppo oggi sappiamo essere illusoria).
Fece inoltre l'importante rivelazione: p. 48 ➤ « E qui io prendo l'opportunità di annunciare, che il moto dei satelliti Giorgiani è retrogrado. »
Quanto ai nuovi 4 satelliti, ammise che li aveva scorti a malapena in poche occasioni, ma tentò di stimare il raggio dell'orbita (calcolando il periodo di rivoluzione ipotetico). Ecco il quadro dei 6 satelliti (compresi quelli accertati nel 1787)
satellite |
scoperta |
periodo ddd:hh:mm |
note |
I |
18-01-1790 |
005:21:25 ipotetico |
raggio orbitale 25".5 |
II |
11-01-1787 |
008 ¾ |
Titania |
III |
26-03-1794 |
010:23:04 ipotetico |
a metà fra II e IV |
IV |
11-01-1787 |
013 ½ |
Oberon |
V |
09-02-1790 |
038:01:049 ipotetico |
raggio orbitale doppio di IV |
VI |
28-02-1794 |
107:16:40 ipotetico |
raggio orbitale almeno quadruplo di IV |
p. 67 ➤
13 Novembre 1782, riflettore da 20 piedi, ×460. Non percepisco schiacciamento delle regioni polari.
4 Aprile 1783. Sospetto uno schiacciamento polare.
4 Feb. 1787. riflettore 20 piedi, ×300. Ben definito; nessuna traccia di anelli; molta luce diurna.
4 Marzo. Comincio a sospettare che il pianeta non sia rotondo. Quando lo vedo più distintamente, appare avere due punte, opposte. Vedi fig. 7. Forse un anello doppio; cioè, due anelli, ad angolo retto fra loro.
5 Marzo. Siccome il Georgium Sidus non appariva rotondo, ho rivolto il telescopio su Giove. Ho osservato questo pianeta con ingrandimenti 157, 300, e 480, che lo mostravano perfettamente definito. Ritornando al Georgian Planet, risultò ancora affetto dalle due punte sporgenti. Le due opposte, erano grandi e smussate, dalla parte precedente alla seguente; le altre, che erano piccole e meno smussate, da nord a sud. vedi fig. 7.
7 Marzo. Posizione dell'anello grande R, da 70° S.P. a 70° N.F. Anello piccolo r, da 20° N.P. a 20° N.F. 600 visti R e r, 800 R e r, 1200 R e r.
8 Marzo. R e r sono probabilmente inganni.
9 Nov. Il sospetto di un anello ritorna spesso quando aggiusto il fuoco di uno dei satelliti, ma ancora una volta penso che non abbia fondamento.
22 Feb. 1789. Sospettato un anello.
16 Marzo 7h37'. Ho ruotato lo specchio di 90°. Una certa apparenza, dovuta ad un difetto che ha contratto per l'esposizione all'aria da quando fu fatto, se ne è andata; (vedi fig. 9 e 10); ma il sospetto anello rimane nel posto dove l'avevo visto in precedenza.
7h50'. ×471 mostra la stessa apparenza piuttosto strana. ×589 mostra sempre lo stesso. Memorandum. L'anello è corto, non come quello di Saturno. Sembra essere come nella fig. 8; e ciò spiega la grande difficoltà di verificarlo. È notevole che le due anse sembrano di un colore leggermente incline al rosso. La smussatura causata dal difetto dello specchio è, questa notte, come rappresentata in figura 9. L'altra sera fu come in figura 10; e l'anello è simile a come era nella stessa sera.
20 Marzo 7h53'. Quando i satelliti sono meglio a fuoco, il sospetto di un anello è più forte.
15 Dic. Il pianeta non è rotondo, e non ho molti dubbi che ci sia un anello.
26 Feb. 1792. 6h34'. Il mio telescopio è estremamente distinto; e, quando lo aggiusto su una stella doppia molto minuta, che non è molto lontana dal pianeta, vedo un raggio molto debole, come un anello che attraversa il pianeta, attraverso il centro. Questa apparenza è di uguale lunghezza ad entrambe i lati, sicché sospetto fortemente che ci sia un anello. C'è, tuttavia, la possibilità che ci sia una imperfezione dello specchio, dovuta a qualche piccolo graffio: prenderò la sua posizione, e poi ruoterò lo specchio sul suo asse.
8h39'. Posizione del sospetto anello 55°.6 da N.P. a S.F.
9h56'. Ho ruotato lo specchio di un quadrante; ma l'apparenza del raggio molto debole continua dove era prima, sicché il difetto non è nello specchio, né nell'oculare. Ma ora è del tutto evidente che proviene da una qualche causa esterna; perché è ora nella stessa situazione, rispetto al tubo, in cui era 3½ ore fa: mentre, il parallelo è situato in modo differente, e l'anello, ovviamente, dovrebbe essere altrettanto.
5 Marzo 1792. Ho osservato il Georgian planet con uno specchio lucidato di nuovo, ed una forma eccellente. Mostrava il pianeta molto ben definito, e senza alcun sospetto di anello. Lo osservai successivamente con 240, 300, 480, 600, 800, 1200, and 2400; il mio specchio sostenne tutti questi ingrandimenti con la massima definizione. Sono del tutto convinto che il disco sia schiacciato. La Luna era piuttosto vicina al pianeta.
4 Dic. 1793. riflettore 7 piedi, ×287. Il Georgian planet non è così ben definito, come per la straordinaria definizione del mio presente telescopio da 7 piedi, avrebbe dovuto essere. C'è un sospetto di qualche apparato attorno al pianeta.
26 Feb. 1794. riflettore 20 piedi, ×480. Il pianeta sembra un po' allungato, in direzione dell'asse maggiore delle orbite dei satelliti.
21 Aprile 1795. riflettore 10 piedi, ×400. Il telescopio aggiustato su una stella circostante, per farlo perfettamente rotondo. Il disco del pianeta sembra un poco ellittico. Con 600, pure aggiustato sulla stella circostante, il disco sembra ancora ellittico.
Discutendo queste note, Herschel affermò: p. 70 ➤ « Ponendo quindi molta fiducia sull'osservazione del 5 marzo 1792, supportata dalle mie ultime visioni del pianeta, mi azzardo ad affermare, che non ci sia anello perlomeno assomigliante a quello di Saturno. »
In compenso, si disse abbastanza convinto dello schiacciamento ai poli, avendolo osservato con gli strumenti da 7, 10 e 20 piedi; l'osservazione del 26 febbraio 1794 indiche che il pianeta è simile a Giove e Saturno.
Siccome molti astronomi erano rimasti con forti dubbi sull'esistenza dei 4 nuovi satelliti, Herschel ritornò sull'argomento nella memoria
{A-0002.0105b.0000.18150000-0293_0362} "A series of Observations of the Satellites of the Georgian Planet, including a Passage through the Node of their Orbits; with an Introductory account of the telescopic apparatus that has been used on this occasion; and a final exposition of some calculated particulars deduced from the Observations", Philosophical Transactions, 105, Part II (1815)
Suppose di aver osservato il primo satellite in 4 occasioni: 18 gennaio 1790, 27 marzo 1794, 15 febbraio 1798, 17 aprile 1801. Anche se non riuscì a fornire prove convincenti dell'esistenza di tutti e 6 i satelliti, Herschel perfezionò molto la teoria dei due satelliti scoperti nel 1787, trovando: periodi sinodici 8d 16h 56m 5.2s e 13d 12h 8h 59s; nodo ascendente delle orbite 165°50'; inclinazione sull'eclittica 78°58' (in realtà è 82°12'). Infine rinnovò l'affermazione che il moto è retrogrado: p. 345 ➤ « Da questi dati segue anche, che il moto dei satelliti nelle loro rivoluzioni attorno al pianeta, da cui essi sono trasportati dal loro nodo ascendente alla massima elongazione, è retrogrado. »
Herschel affermò che il più vicino al pianeta era in generale più luminoso dell'altro, ma con grandi variazioni di splendore, tanto da venire a volte superato in brillantezza da quello esterno. Attribuì tali variazioni ad irregolarità delle loro superfici o a variazioni della loro atmosfera. Dall'insieme delle osservazioni contenute nella Memoria del 1797 dedusse che i satelliti non erano mai visibili quando la loro elongazione diventava inferiore rispettivamente a 14" e 17". Tali sparizioni non potevano essere attribuite ad una atmosfera di Urano, perchè il fenomeno si verificava ugualmente quando il satellite si trovava nella posizione anteriore che in quella posteriore dell'orbita. Era dunque un effetto del chiarore del pianeta. Al momento di dare le dimensioni angolari delle orbite, Herschel esitò in vista delle notevoli discordanze delle osservazioni. Si decise, per l'epoca delle sue osservazioni, a dare 36" per il primo e 48" per il secondo.
Per molti anni F. W. Herschel fu l'unico in grado di osservare i satelliti di Urano; il telescopio da 2 piedi rimase il maggiore in uso al mondo sino agli anni 1840. Solo nel 1828 suo figlio I05339 John (Frederick William) riuscì ad osservare i primi due, ma non gli altri:
{A-0009.0008_.0000.18350000-0001_0024} "On the satellites of Uranus", Memoirs of the Royal Astronomical Society, 8 (1834) p. 8 ➤
{A-0075.0003_.0005.18340314-0035_0036}, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society ➤.
Le osservazioni di J. Herschel si svolsero nel 1828, 1830, 1831, 1832 e 1834.
Nel 1837 I06988 J. Lamont, direttore dell'Osservatorio Reale di Monaco di Baviera, stava studiando il sistema di Urano allo scopo di determinare la massa del pianeta (con una una lente acromatica di 4.87 m di focale e 28 cm di apertura, costruita a Monaco).
Il 1° ottobre notò quella che considerò essere la più distante delle due principali lune di Herschel (Oberon); poi osservò anche Titania e una volta credette di vedere anche il più distante dei satelliti supplementari di Herschel: {A-0009.0011_.0000.18400000-0051_0060}, Memoirs of the Royal Astronomical Society, 11 (1842), p. 51 ➤.
In compenso, si disse abbastanza convinto dello schiacciamento ai poli, avendolo osservato con gli strumenti da 7, 10 e 20 piedi; l'osservazione del 26 febbraio 1794 indiche che il pianeta è simile a Giove e Saturno.
Siccome molti astronomi erano rimasti con forti dubbi sull'esistenza dei 4 nuovi satelliti, Herschel ritornò sull'argomento nella memoria
{A-0002.0105b.0000.18150000-0293_0362} "A series of Observations of the Satellites of the Georgian Planet, including a Passage through the Node of their Orbits; with an Introductory account of the telescopic apparatus that has been used on this occasion; and a final exposition of some calculated particulars deduced from the Observations", Philosophical Transactions, 105, Part II (1815)
Suppose di aver osservato il primo satellite in 4 occasioni: 18 gennaio 1790, 27 marzo 1794, 15 febbraio 1798, 17 aprile 1801. Anche se non riuscì a fornire prove convincenti dell'esistenza di tutti e 6 i satelliti, Herschel perfezionò molto la teoria dei due satelliti scoperti nel 1787, trovando: periodi sinodici 8d 16h 56m 5.2s e 13d 12h 8h 59s; nodo ascendente delle orbite 165°50'; inclinazione sull'eclittica 78°58' (in realtà è 82°12'). Infine rinnovò l'affermazione che il moto è retrogrado: p. 345 ➤ « Da questi dati segue anche, che il moto dei satelliti nelle loro rivoluzioni attorno al pianeta, da cui essi sono trasportati dal loro nodo ascendente alla massima elongazione, è retrogrado. »
Herschel affermò che il più vicino al pianeta era in generale più luminoso dell'altro, ma con grandi variazioni di splendore, tanto da venire a volte superato in brillantezza da quello esterno. Attribuì tali variazioni ad irregolarità delle loro superfici o a variazioni della loro atmosfera. Dall'insieme delle osservazioni contenute nella Memoria del 1797 dedusse che i satelliti non erano mai visibili quando la loro elongazione diventava inferiore rispettivamente a 14" e 17". Tali sparizioni non potevano essere attribuite ad una atmosfera di Urano, perchè il fenomeno si verificava ugualmente quando il satellite si trovava nella posizione anteriore che in quella posteriore dell'orbita. Era dunque un effetto del chiarore del pianeta. Al momento di dare le dimensioni angolari delle orbite, Herschel esitò in vista delle notevoli discordanze delle osservazioni. Si decise, per l'epoca delle sue osservazioni, a dare 36" per il primo e 48" per il secondo.
Per molti anni F. W. Herschel fu l'unico in grado di osservare i satelliti di Urano; il telescopio da 2 piedi rimase il maggiore in uso al mondo sino agli anni 1840. Solo nel 1828 suo figlio I05339 John (Frederick William) riuscì ad osservare i primi due, ma non gli altri:
{A-0009.0008_.0000.18350000-0001_0024} "On the satellites of Uranus", Memoirs of the Royal Astronomical Society, 8 (1834) p. 8 ➤
{A-0075.0003_.0005.18340314-0035_0036}, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society ➤.
Le osservazioni di J. Herschel si svolsero nel 1828, 1830, 1831, 1832 e 1834.
Nel 1837 I06988 J. Lamont, direttore dell'Osservatorio Reale di Monaco di Baviera, stava studiando il sistema di Urano allo scopo di determinare la massa del pianeta (con una una lente acromatica di 4.87 m di focale e 28 cm di apertura, costruita a Monaco).
Il 1° ottobre notò quella che considerò essere la più distante delle due principali lune di Herschel (Oberon); poi osservò anche Titania e una volta credette di vedere anche il più distante dei satelliti supplementari di Herschel: {A-0009.0011_.0000.18400000-0051_0060}, Memoirs of the Royal Astronomical Society, 11 (1842), p. 51 ➤.
Encelado e Mimas
Nel 1787 Herschel era occupato a studiare i satelliti di Urano; il 19 agosto registrò la probabile esistenza di un sesto satellite di Saturno, ma non avendo tempo di approfondire la questione e non disponendo di tavole dei 5 satelliti noti, non potè stabilire se il V satellite fosse oppure no uno dei 5 che aveva osservato quella notte. Solo due anni dopo potè verificare che in un disegno fatto in quell'occasione il V satellite era stato segnato erroneamente come stella b, quindi effettivamente aveva osservato 6 satelliti.
Nel 1789 lo strumento da 20 piedi fu intensamente usato per misure zenitali, ed Herschel aspettò che fosse completato il grande telescopio da 40 piedi per riprendere le osservazioni planetarie. Non appena fu montato ed in fase di collaudo, l'astronomo non seppe resistere alla tentazione di verificarlo su Saturno con un ingrandimento 189; l'effetto fu immediato. Scrisse sul suo diario:
« 28 agosto 1789, avendo posto il telescopio sul parallelo di Saturno, scoprii un sesto satellite del pianeta, e inoltre vidi le macchie su Saturno meglio di come le avessi mai viste prima, sicché potei considerare finito il telescopio da 40 piedi in quella data. » Ecco come fu registrata l'osservazione:
Nel 1789 lo strumento da 20 piedi fu intensamente usato per misure zenitali, ed Herschel aspettò che fosse completato il grande telescopio da 40 piedi per riprendere le osservazioni planetarie. Non appena fu montato ed in fase di collaudo, l'astronomo non seppe resistere alla tentazione di verificarlo su Saturno con un ingrandimento 189; l'effetto fu immediato. Scrisse sul suo diario:
« 28 agosto 1789, avendo posto il telescopio sul parallelo di Saturno, scoprii un sesto satellite del pianeta, e inoltre vidi le macchie su Saturno meglio di come le avessi mai viste prima, sicché potei considerare finito il telescopio da 40 piedi in quella data. » Ecco come fu registrata l'osservazione:
{B-0056.01_.1912} p. lii ➤ Saturno con 5 stelle in linea, veramente magnifico. La più vicina di queste cinque è probabilmente un satellite, che è fino a questo momento sfuggito all'osservazione. È meno luminoso degli altri. Quello che mi ha fatto pensare immediatamente per un satellite è l'esatto allineamento con gli altri 4 e l'anello. L'anello è molto luminoso ma estremamente sottile. Vedo delle macchie scure molto estese su Saturno, in maniera molto più netta di come le abbia mai visto prima. Il nuovo satellite è più vicino all'estremità dell'anello della lunghezza della parte che dell'anello che si proietta oltre il corpo di Saturno. Sembra abbastanza luminoso, ora che è scoperto, perché lo possa scorgere e seguire con il telescopio da 20 piedi. Non avendo il moto laterale, non lo posso seguire più di quanto non mi consenta la scala.
Saturno aveva un moto retrogrado di 4'.5 al giorno, e dopo due ore e mezza di osservazione fu facile concludere che il pianeta si trascinava dietro 6 satelliti: ce n'era uno nuovo (quello che oggi chiamiamo Encelado). Come aveva sperato, Herschel lo verificò con il telescopio da 20 piedi. Successivamente, si rese conto che l'aveva già osservato il 18 luglio, scambiandolo per Tethys, e anche il 27, sempre con il 20-piedi.
Il giorno dopo quella storica osservazione, scrisse a Sir Joseph Banks delle magnifiche prestazioni del grande telescopio da 40 piedi:
Il giorno dopo quella storica osservazione, scrisse a Sir Joseph Banks delle magnifiche prestazioni del grande telescopio da 40 piedi:
Herschel a Banks, 29 agosto 1789, {L-01508} I05335 I25586 D17890829 Non appena potei occuparmi di Saturno, mi diede la priva convincente del suo potere superiore mostrandomi immediatamente un sesto satellite, che era fino ad ora sfuggito alla vigilanza degli astronomi.La scoperta fu fatta e completata venerdì 28 agosto; io devo comunque rendere giustizia al mio buon telescopio da 20 piedi dicendo che forti sospetti dell'esistenza del sesto satellite furono dati da esso il 17, 18 e 27 luglio e siccome essi sono ora confermati dalle osservazioni di questi giorni queste osservazioni mi assisteranno nella determinazione della rivoluzione del satellite.
Il 4 settembre Herschel scrisse ancora a Banks:
Herschel a Banks, 4 settembre 1789, {L-01509} I05335 I25586 D17890904 Siccome mi sono ricordato che anche le mie osservazioni di Saturno nell'anno 1787 contenevano cose che avrebbero potuto gettare luce sul soggetto, le ho esaminato accuratamente e con mia sorpresa ho trovato che la scoperta di questo satellite fu fatta completamente il 19 agosto 1787; ma essendo così preso con satellite Georgiani dovetti tralasciare l'osservazione di quelli di Saturno per avere sufficiente tempo per esaminarli propriamente.
L'11 giugno 1789 Herschel aveva letto davanti alla Royal Society una Memoria sulle nebulose; essa fu stampata come {A-0002.0079b.0000.17890000-0212_0255} "Catalogue of a Second Thousand of New Nebulae and Clusters of Stars; With a Few Introductory Remarks on the Construction of the Heavens", Philosophical Transactions, 79, (1789).
All'ultimo momento, fece introdurre una breve nota:
All'ultimo momento, fece introdurre una breve nota:
➤ p. 255 P. S. Il pianeta Saturno ha un sesto satellite che gli gira attorno in circa 32 ore, 48 minuti. La sua orbita è situata esattamente sul piano dell'anello, e all'interno di quella del primo satellite. Un resoconto di questa scoperta con il riflettore da 40 piedi, e una determinazione più accurata della sua rivoluzione e distanza dal pianeta saranno presentati alla Royal Society nelle prossime riunioni.
Herschel continuò le osservazioni in ogni occasione possibile, e grazie al telescopio da 40 piedi il 17 settembre ebbe ancora un'altra sorpresa: la scoperta del settimo satellite (oggi chiamato Mimas) alla massima elongazione nella parte precedente il pianeta. Alle ore 21 Mimas si trovava giusto precedendo l'anello, fra esso e il primo satellite; seguendo il pianeta ce n'era un altro che dapprima Herschel scambiò per un nuovo satellite, e lo fece vedere alla moglie, al fratello e alla sorella; ma poi si accorse che si trattava di Encelado. Alle 23.31 verificò i 6 satelliti con il 40 piedi e la scoperta di Mimas fu così stabilita. Si sarebbe accorto in seguito che l'aveva già osservato con il 20 piedi l'8 settembre e forse anche il 14 settembre; una presunta osservazione del 29 agosto fu poi smentita. Il 21 ottobre, Herschel scrisse ancora una volta a Sir Joseph Banks:
Herschel a Banks, 21 ottobre 1789, {L-01510} I05335 I25586 D17891021 Forse dovrei scusarmi di disturbarvi ancora con una lettera dello stesso soggetto delle precedenti; ma se i satelliti capitano nella strada del mio riflettore da 40 piedi, è un po' difficile resistere dal scoprirli.
La sua relazione ufficiale fu la Memoria {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} "Account of the Discovery of a Sixth and Seventh Satellite of the Planet Saturn; with Remarks on the Construction of its Ring, its Atmosphere, its Rotation on an Axis, and its spheroidical Figure", Philosophical Transactions, 80, Part I (1790) ➤ pubblicata nel 1790, ma presentata il 12 novembre 1789.
Herschel continuò ad osservare i satelliti sino alla fine dell'anno, sempre (con l'eccezione detta sopra) con il 20 piedi, che trovava più efficiente. Non appena riuscì a calcolare le tavole dei moti di questi satelliti, ricavò la loro posizione nel passato, trovando che alcune protuberanze nelle "braccia" dell'anello erano dovute ad essi, e potè migliorare gli elementi. Per il sesto satellite trovò (p. 11) un periodo di 1d 8h 53m 9s (utilizzando anche l'osservazione del 19.8.1787) e giudicò che fosse meno luminoso del primo; il settimo aveva un periodo di 22h 40m 46s (p. 12) ed era notevolmente meno luminoso del sesto. Anche con il telescopio da 40 piedi appariva appena come un puntino di luce.
Nella Memoria (letta 17 giugno 1790) {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} "On the Satellites of the Planet Saturn, and the Rotation of its Ring on an Axis", Philosophical Transactions, 80, Part II (1790) Herschel accennò ad osservazioni di variazioni luminose per i satelliti di Saturno.
In particolare, Titano gli appariva più luminoso ad ovest, mentre ad est era difficile da scorgere; anche Teti e Dione mostravano delle variabilità che egli giudicava irregolari e di breve durata. Ma la variazione più vistosa era presentata dal satellite che oggi chiamiamo Giapeto: in fenomeno era stato attentamente studiato da G. D. Cassini, dopo la scoperta del 1671.
Come riferì I06967 Lalande (Le Français de), Joseph Jérôme - 1732-1807 - astronomo francese
I13879 Lalande in {A-0006.1786_.0000.17880000-0372_0385m} p. 376 (mémoires) ➤ anche I01008 Pons-Joseph Bernard descrisse la regolare variazione di luce del satellite.
Herschel fece un nuovo studio nella Memoria (letta 15 dicembre 1791) {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022} "On the Ring of Saturn, and the Rotation of the fifth Satellite upon its Axis", Philosophical Transactions, 82, Part I (1792) ➤
Giapeto fra 68° e 129° dopo la congiunzione inferiore presentava la massima luminosità (non più di 1m meno luminoso del IV satellite); da circa 7° dopo l'opposizione fino verso la congiunzione inferiore era meno luminoso del III e a stento raggiungeva il II o persino il I. Stimò che la variazione totale fosse come quella fra una stella di 2m ed una di 5m. Si sentì di affermare che i periodi di rivoluzione e di rotazione del satellite fossero uguali, anche perché lo stesso I02089 Cassini aveva affermato che il satellite spariva regolarmente per circa metà della rivoluzione, quando era ad est di Saturno. È vero però che a partire dal settembre 1705 Cassini riuscì a vedere il satellite lungo tutta l'orbita, quindi non fu più sicuro della sua rotazione; tuttavia, Herschel rilevò un comportamento costante della magnitudine del satellite per 10 rivoluzioni successive. Riunendo tutte le osservazioni, Herschel dedusse un periodo di 79d 7h 47m, ed ipotizzò correttamente che la superficie del satellite avesse grandi variazioni di albedo.
Herschel continuò ad osservare i satelliti sino alla fine dell'anno, sempre (con l'eccezione detta sopra) con il 20 piedi, che trovava più efficiente. Non appena riuscì a calcolare le tavole dei moti di questi satelliti, ricavò la loro posizione nel passato, trovando che alcune protuberanze nelle "braccia" dell'anello erano dovute ad essi, e potè migliorare gli elementi. Per il sesto satellite trovò (p. 11) un periodo di 1d 8h 53m 9s (utilizzando anche l'osservazione del 19.8.1787) e giudicò che fosse meno luminoso del primo; il settimo aveva un periodo di 22h 40m 46s (p. 12) ed era notevolmente meno luminoso del sesto. Anche con il telescopio da 40 piedi appariva appena come un puntino di luce.
Nella Memoria (letta 17 giugno 1790) {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} "On the Satellites of the Planet Saturn, and the Rotation of its Ring on an Axis", Philosophical Transactions, 80, Part II (1790) Herschel accennò ad osservazioni di variazioni luminose per i satelliti di Saturno.
In particolare, Titano gli appariva più luminoso ad ovest, mentre ad est era difficile da scorgere; anche Teti e Dione mostravano delle variabilità che egli giudicava irregolari e di breve durata. Ma la variazione più vistosa era presentata dal satellite che oggi chiamiamo Giapeto: in fenomeno era stato attentamente studiato da G. D. Cassini, dopo la scoperta del 1671.
Come riferì I06967 Lalande (Le Français de), Joseph Jérôme - 1732-1807 - astronomo francese
I13879 Lalande in {A-0006.1786_.0000.17880000-0372_0385m} p. 376 (mémoires) ➤ anche I01008 Pons-Joseph Bernard descrisse la regolare variazione di luce del satellite.
Herschel fece un nuovo studio nella Memoria (letta 15 dicembre 1791) {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022} "On the Ring of Saturn, and the Rotation of the fifth Satellite upon its Axis", Philosophical Transactions, 82, Part I (1792) ➤
Giapeto fra 68° e 129° dopo la congiunzione inferiore presentava la massima luminosità (non più di 1m meno luminoso del IV satellite); da circa 7° dopo l'opposizione fino verso la congiunzione inferiore era meno luminoso del III e a stento raggiungeva il II o persino il I. Stimò che la variazione totale fosse come quella fra una stella di 2m ed una di 5m. Si sentì di affermare che i periodi di rivoluzione e di rotazione del satellite fossero uguali, anche perché lo stesso I02089 Cassini aveva affermato che il satellite spariva regolarmente per circa metà della rivoluzione, quando era ad est di Saturno. È vero però che a partire dal settembre 1705 Cassini riuscì a vedere il satellite lungo tutta l'orbita, quindi non fu più sicuro della sua rotazione; tuttavia, Herschel rilevò un comportamento costante della magnitudine del satellite per 10 rivoluzioni successive. Riunendo tutte le osservazioni, Herschel dedusse un periodo di 79d 7h 47m, ed ipotizzò correttamente che la superficie del satellite avesse grandi variazioni di albedo.
§ D17890829 D17890904 D17891021
§ I01008 I02089 I05335 I05339 I06967 I06988 I13879 I25586
§ {A-0002.0077a.0000.17870000-0125_0129} {A-0002.0078b.0000.17880000-0364_0378} {A-0002.0079b.0000.17890000-0212_0255} {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022} {A-0002.0088a.0000.17980000-0047_0079} {A-0002.0105b.0000.18150000-0293_0362} {A-0006.1786_.0000.17880000-0372_0385m} {A-0009.0008_.0000.18350000-0001_0024} {A-0009.0011_.0000.18400000-0051_0060} {A-0075.0003_.0005.18340314-0035_0036}
§ {B-0056.01_.1912}
§ {L-01508} {L-01509} {L-01510}
§ I01008 I02089 I05335 I05339 I06967 I06988 I13879 I25586
§ {A-0002.0077a.0000.17870000-0125_0129} {A-0002.0078b.0000.17880000-0364_0378} {A-0002.0079b.0000.17890000-0212_0255} {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022} {A-0002.0088a.0000.17980000-0047_0079} {A-0002.0105b.0000.18150000-0293_0362} {A-0006.1786_.0000.17880000-0372_0385m} {A-0009.0008_.0000.18350000-0001_0024} {A-0009.0011_.0000.18400000-0051_0060} {A-0075.0003_.0005.18340314-0035_0036}
§ {B-0056.01_.1912}
§ {L-01508} {L-01509} {L-01510}