Altri studi di Herschel su Saturno
I05335 F. W. Herschel iniziò ad osservare Saturno nel 1774; il giorno 17 marzo l'anello gli apparve ridotto ad una linea sottile, mentre il 3 aprile era del tutto invisibile. Negli anni successivi, l'anello si presentò sempre più aperto (1778 e 1780), ed Herschel si interessò alla linea scura (oggi detta divisione di Cassini).
In {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} ➤ la interpretò come una caratteristica della superficie dell'anello, inteso come una placca solida; si chiese se ci fosse qualcosa d'identico anche sulla faccia allora opposta al Sole.
Escluse che la banda scura dipendesse da ombre create dai rilievi (perché si presentava uguale ai due lati) ma la interpretò come una regione fra due cerchi concentrici. Gli sembrò troppo artificioso supporre che ci fossero due anelli, uno dentro l'altro, separati da uno spazio vuoto; tuttavia, sospese il giudizio in attesa di poter osservare la faccia sud dell'anello, ed eventualmente anche il transito di una stella dietro di esso. In ogni caso, non dubitava che l'anello fosse solido, perché proiettava un'ombra evidente sul pianeta ed perturbava in modo evidente (questo affermava lui) il moto dei satelliti.
Herschel riteneva che l'anello non fosse così sottile come molti pensavano, bensì avesse il bordo esterno molto scuro. Alcuni avevano attribuito le protuberanze visibili sull'anello ridotto ad una linea sottile come irregolarità della sua superficie, ma Herschel le interpretò semplicemente come satelliti che passavano davanti o dietro ad esso. Fu proprio studiando questo fenomeno che arrivò dapprima a supporre l'esistenza di altri satelliti, e poi a trovarli.
A partire dal 1775 Herschel osservò le bande del pianeta, che giudicò parallele all'equatore (salvo eccezioni), variabili e dovute ad una densa atmosfera (confermata dall'estinzione dei satelliti in vicinanza del lembo); il 19, 20, 21 giugno 1780 osservò la rotazione di una macchia, ma non arrivò a stimare il periodo. Sin dal 1776 aveva supposto che il globo di Saturno non fosse sferico, e nel 1789 stimò che i due diametri fossero in rapporto di circa 11:10.
Terminò la {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} descrivendo il transito del quarto satellite sul pianeta (2.11.1789).
Nell'ottobre 1789 fu visibile per la prima volta dopo 15 anni la faccia sud dell'anello, e Herschel aveva atteso questo momento con impazienza. Ricordo che nella prima memoria aveva avanzato forti dubbi sul fatto che la banda scura dell'anello fosse un reale spazio vuoto; ma le osservazioni del 1790 lo fecero ricredere.
Nella seconda memoria {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} aveva ricavato che l'anello ruota in circa 10 ore e mezza, e ciò implicava che la banda doveva essere uniforme lungo tutta la circonferenza ➤ . Nel 1791 trovò che la posizione della banda nella faccia sud era la stessa che nella faccia nord, e aveva lo stesso colore dello spazio fra l'anello e il globo del pianeta, ed era altrettanto scura. In seguito, la trovò scura anche come lo spazio esterno all'anello, per cui concluse:
In {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} ➤ la interpretò come una caratteristica della superficie dell'anello, inteso come una placca solida; si chiese se ci fosse qualcosa d'identico anche sulla faccia allora opposta al Sole.
Escluse che la banda scura dipendesse da ombre create dai rilievi (perché si presentava uguale ai due lati) ma la interpretò come una regione fra due cerchi concentrici. Gli sembrò troppo artificioso supporre che ci fossero due anelli, uno dentro l'altro, separati da uno spazio vuoto; tuttavia, sospese il giudizio in attesa di poter osservare la faccia sud dell'anello, ed eventualmente anche il transito di una stella dietro di esso. In ogni caso, non dubitava che l'anello fosse solido, perché proiettava un'ombra evidente sul pianeta ed perturbava in modo evidente (questo affermava lui) il moto dei satelliti.
Herschel riteneva che l'anello non fosse così sottile come molti pensavano, bensì avesse il bordo esterno molto scuro. Alcuni avevano attribuito le protuberanze visibili sull'anello ridotto ad una linea sottile come irregolarità della sua superficie, ma Herschel le interpretò semplicemente come satelliti che passavano davanti o dietro ad esso. Fu proprio studiando questo fenomeno che arrivò dapprima a supporre l'esistenza di altri satelliti, e poi a trovarli.
A partire dal 1775 Herschel osservò le bande del pianeta, che giudicò parallele all'equatore (salvo eccezioni), variabili e dovute ad una densa atmosfera (confermata dall'estinzione dei satelliti in vicinanza del lembo); il 19, 20, 21 giugno 1780 osservò la rotazione di una macchia, ma non arrivò a stimare il periodo. Sin dal 1776 aveva supposto che il globo di Saturno non fosse sferico, e nel 1789 stimò che i due diametri fossero in rapporto di circa 11:10.
Terminò la {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} descrivendo il transito del quarto satellite sul pianeta (2.11.1789).
Nell'ottobre 1789 fu visibile per la prima volta dopo 15 anni la faccia sud dell'anello, e Herschel aveva atteso questo momento con impazienza. Ricordo che nella prima memoria aveva avanzato forti dubbi sul fatto che la banda scura dell'anello fosse un reale spazio vuoto; ma le osservazioni del 1790 lo fecero ricredere.
Nella seconda memoria {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} aveva ricavato che l'anello ruota in circa 10 ore e mezza, e ciò implicava che la banda doveva essere uniforme lungo tutta la circonferenza ➤ . Nel 1791 trovò che la posizione della banda nella faccia sud era la stessa che nella faccia nord, e aveva lo stesso colore dello spazio fra l'anello e il globo del pianeta, ed era altrettanto scura. In seguito, la trovò scura anche come lo spazio esterno all'anello, per cui concluse:
{A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022} "On the Ring of Saturn, and the Rotation of the fifth Satellite upon its Axis", Philosophical Transactions, 82, Part I (1792) Herschel rivide le sue osservazioni delle macchie dell'anello, e trovò che il periodo che aveva determinato in precedenza si poteva applicare all'anello esterno, mentre quello interno poteva avere un moto un po' differente. Poi passò ad esaminare la questione, sollevata da altri astronomi, di un numero variabile di divisioni dell'anello; Herschel si riferì alla discussione (di I07031 Laplace) delle osservazioni di I02089 Cassini, I11388 Short e I04913 Hadley:
si veda {A-0006.1787_.0000.17890000-0249_0267m}, Histoire et Memoires de l'Académie Royale des Sciences (1787) p. 249 ➤ Discutendo tutte le sue osservazioni di Saturno dal 1774, trovò solo 4 occasioni in cui aveva scorto più di una divisione molto vicina al bordo interno dell'anello, solo nell'ansa occidentale: 19, 20, 21, 26 giugno 1780; il giorno 29 era sparita. |
Nella Memoria {A-0002.0084a.0000.17940000-0028_0032} "Observations of a quintuple Belt on the Planet Saturn", Philosophical Transactions, 84, Part I (1794) ➤ Herschel descrisse un pianeta con 5 bande (ovvero, con 3 bande oscure intervallate da due regioni chiare)
Nella Memoria {A-0002.0084a.0000.17940000-0048_0066} "On the Rotation of the Planet Saturn upon Its Axis", Philosophical Transactions, 84, Part I (1794) ➤ studiò il periodo di rotazione di Saturno sulla base di osservazioni compiute a partire dall'11 novembre 1793, ottenendo 10h 16m 0.4s.
Nella Memoria {A-0002.0095b.0000.18050000-0272_0280} "Observations on the Singular Figure of the Planet Saturn", Philosophical Transactions, 95, Part II (1805) ➤ riferì di una strana forma del globo di Saturno osservata nell'aprile 1805: non era ellittica, ma più simile ad un parallelogramma con angoli arrotondati, la cui diagonale maggiore formava un'angolo di 43°20' con il diametro equatoriale ➤.
Nella Memoria {A-0002.0096b.0000.18060000-0455_0467} "Observations and Remarks on the Figure, the Climate, and the Atmosphere of Saturn, and Its Ring", Philosophical Transactions, 96, Part II (1806) ➤ riportò anche possibili variazioni stagionali del colore e brillantezza delle regioni polari del pianeta, e dedusse l'esistenza di una cospicua atmosfera del pianeta.
Parlò ancora della strana forma di Saturno e, due anni dopo, introdusse una nota sul fenomeno nella Memoria dedicata ad una cometa: {A-0002.0098b.0000.18080000-0145_0163} "Observations of a Comet, Made with a View to Investigate Its Magnitude and the Nature of Its Illumination. To Which is Added, an Account of a New Irregularity Lately Perceived in the Apparent Figure of the Planet Saturn", Philosophical Transactions, 98, Part II (1808) ➤.
Nonostante le coscienziose verifiche, Herschel fu tratto in inganno dalla deformazione del grande specchio metallico.
Nella Memoria {A-0002.0084a.0000.17940000-0048_0066} "On the Rotation of the Planet Saturn upon Its Axis", Philosophical Transactions, 84, Part I (1794) ➤ studiò il periodo di rotazione di Saturno sulla base di osservazioni compiute a partire dall'11 novembre 1793, ottenendo 10h 16m 0.4s.
Nella Memoria {A-0002.0095b.0000.18050000-0272_0280} "Observations on the Singular Figure of the Planet Saturn", Philosophical Transactions, 95, Part II (1805) ➤ riferì di una strana forma del globo di Saturno osservata nell'aprile 1805: non era ellittica, ma più simile ad un parallelogramma con angoli arrotondati, la cui diagonale maggiore formava un'angolo di 43°20' con il diametro equatoriale ➤.
Nella Memoria {A-0002.0096b.0000.18060000-0455_0467} "Observations and Remarks on the Figure, the Climate, and the Atmosphere of Saturn, and Its Ring", Philosophical Transactions, 96, Part II (1806) ➤ riportò anche possibili variazioni stagionali del colore e brillantezza delle regioni polari del pianeta, e dedusse l'esistenza di una cospicua atmosfera del pianeta.
Parlò ancora della strana forma di Saturno e, due anni dopo, introdusse una nota sul fenomeno nella Memoria dedicata ad una cometa: {A-0002.0098b.0000.18080000-0145_0163} "Observations of a Comet, Made with a View to Investigate Its Magnitude and the Nature of Its Illumination. To Which is Added, an Account of a New Irregularity Lately Perceived in the Apparent Figure of the Planet Saturn", Philosophical Transactions, 98, Part II (1808) ➤.
Nonostante le coscienziose verifiche, Herschel fu tratto in inganno dalla deformazione del grande specchio metallico.
Altre divisioni dell'anello di Saturno
In {A-0006.1715_.0000.17410000-0011_0023m} "Observations sur la phase ronde de Saturne", Histoire de l'Académie Royale des Sciences 1715 (1751), I07817 Giacomo Filippo Maraldi ricordò le osservazioni di Cassini (suo zio) e l'ipotesi secondo cui gli anelli potevano essere costituiti di molte particelle; la divisione di Cassini sarebbe stata un piccolo spazio vuoto fra due anelli complanari: p. 13 ➤.
Nell'aprile 1718 I09931 James Pound pubblicò in {A-0002.0030_.0355.17180500-0768_0774} “A Rectification of the Motions of the Five Satellites of Saturn; With Some Accurate Observations of Them", Philosophical Transactions, 30, no. 355, i risultati delle osservazioni compiute con una lente da 123 piedi e 6 pollici di apertura fornita alla Royal Society da I05741 Huygens.
La sua memoria contiene una frase importante a p. 776 ➤: « Nella parte luminosa di ogni ansa c'era una ellisse scura più vicina all'esterno che all'interno dell'anello, come se fosse composto da due anelli uno vicino all'altro. » Questa probabilmente fu la prima menzione di una suddivisione dell'anello esterno.
Successivamente I04913 John Hadley usò un riflettore newtoniano da 5.5 piedi e il 6 aprile 1721 presentò una relazione alla Royal Society, riassunta in “Observations on the Satellites of Jupiter and Saturn", Philosophical Transactions, 32, no. 378, luglio-agosto 1723:
Nell'aprile 1718 I09931 James Pound pubblicò in {A-0002.0030_.0355.17180500-0768_0774} “A Rectification of the Motions of the Five Satellites of Saturn; With Some Accurate Observations of Them", Philosophical Transactions, 30, no. 355, i risultati delle osservazioni compiute con una lente da 123 piedi e 6 pollici di apertura fornita alla Royal Society da I05741 Huygens.
La sua memoria contiene una frase importante a p. 776 ➤: « Nella parte luminosa di ogni ansa c'era una ellisse scura più vicina all'esterno che all'interno dell'anello, come se fosse composto da due anelli uno vicino all'altro. » Questa probabilmente fu la prima menzione di una suddivisione dell'anello esterno.
Successivamente I04913 John Hadley usò un riflettore newtoniano da 5.5 piedi e il 6 aprile 1721 presentò una relazione alla Royal Society, riassunta in “Observations on the Satellites of Jupiter and Saturn", Philosophical Transactions, 32, no. 378, luglio-agosto 1723:
{A-0002.0032_.0378.17230900-0385_0386} p. 385 ➤ Osservando Saturno la scorsa primavera, in un tempo in cui il pianeta era a circa 15 giorni dopo l'opposizione, egli vide l'ombra del pianeta proiettata sull'anello, e chiaramente scorse che l'anello era distinto in due parti, da una linea scura, concentrica alla circonferenza dell'anello. La parte esterna o superiore dell'anello sembrava essere più sottile della parte interna o inferiore, vicina al corpo, e la linea oscura, che le separava, era più intensa vicino al corpo, e più debole nella parte esterna verso l'orlo superiore dell'anello. Entro l'anello scorse due bande, una delle quali attraversava Saturno vicino al suo bordo interno, e sembrava come l'ombra dell'anello sul corpo di Saturno; ma quando considerò la situazione del Sole, rispetto all'anello e a Saturno, trovò che la banda non poteva derivare da quella causa.
I06967 Lalande nella sua {B-0111.03_.1771} "Astronomie" (Thome III, II ed., 1771) scrisse:
p. 440 ➤ ... la parte dell'anello che è la più vicina a Saturno, è più luminosa delle parti lontane. M. Cassini osservò che la larghezza dell'anello era divisa in due parti uguali, da un tratto oscuro la cui curvatura era la stessa di quella dell'anello; ma M. Short con il suo grande telescopio di 12 piedi, vi ha osservato dei fenomeni ancora più singolari (3228) ... |
Pierre Simon de Laplace non dubitò di queste osservazioni, e le usò per elaborare la sua {A-0006.1787_.0000.17890000-0249_0267m} "Mémoire sur la théorie de l'anneau de Saturne", Histoire de l'Académie royale des Sciences 1787 (1789):
p. 249 (mémoires) ➤ M. de Cassini osservò poi che l'anello nella sua larghezza è diviso in due parti quasi uguali, da una banda oscura d'una curvatura simile a quella dell'anello. Infine M. Short, con un potente telescopio, scorse diverse bande concentriche alla sua circonferenza. Queste osservazioni non permettono di dubitare che l'anello di Saturno sia formato di vari anelli situati più o meno nello stesso piano; esse danno luogo di credere che dei telescopi più potenti vi farebbero scorgere un più grande numero di anelli.
In breve, Laplace suppose che l'anello fosse costituito da numerosissimi anellini sottili vicini fra loro. Perché potessero rimanere stabili, tali anellini dovevano essere di larghezza non uniforme, in modo da oscillare rispetto al centro del pianeta, mentre ruotavano attorno al loro centro geometrico. Le oscillazioni radiali degli anelli potevano spiegare fenomeni come eccentricità, differenze di luminosità, divisioni di larghezza uniforme e non sempre visibili.
Herschel rimase molto scettico sull'argomento, perché disponeva dei grandi strumenti a cui aveva accennato Laplace, ma non aveva visto i suoi anellini.
In {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020}, Philosophical Transactions, 80, Part I (1790), p. 3 scrisse ➤ « né l'anello è suddiviso da molte di tali linee, come è stato rappresentato da diversi trattati di astronomia; ma c'è una singola linea, cintura o zona nera, considerevolmente larga, sull'anello, che io ho sempre permanentemente trovato nella posizione che mostra la mia figura. »
In {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022}, Philosophical Transactions, 82, Part I (1792) trovò alcune sue osservazioni di altre divisioni. p. 8 ➤
Herschel rimase molto scettico sull'argomento, perché disponeva dei grandi strumenti a cui aveva accennato Laplace, ma non aveva visto i suoi anellini.
In {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020}, Philosophical Transactions, 80, Part I (1790), p. 3 scrisse ➤ « né l'anello è suddiviso da molte di tali linee, come è stato rappresentato da diversi trattati di astronomia; ma c'è una singola linea, cintura o zona nera, considerevolmente larga, sull'anello, che io ho sempre permanentemente trovato nella posizione che mostra la mia figura. »
In {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022}, Philosophical Transactions, 82, Part I (1792) trovò alcune sue osservazioni di altre divisioni. p. 8 ➤
19.6.1780 Vidi una seconda linea nera sull'anello di Saturno, vicina al bordo interno, sul braccio precedente dell'anello. Vedi Fig.1 Tab. I |
Henry Kater
La memoria letta il 14 maggio 1830 davanti alla Royal Astronomical Society dal Capitano I06249 Henry Kater, Vicepresidente e Tesoriere della Royal Society, fu pubblicata in {A-0009.0004b.0000.18310000-0383_0390}, "On an Appearance of Divisions in the exterior Ring of Saturn", Memoirs of the Royal Astronomical Society, 4, part II (1831).
Le osservazioni furono compiute nel 1825 e 1826; per anni Kater cercò di verificarle prima di pubblicarle ma alla fine, ostacolato da problemi di salute e dalle rare occasioni favorevoli di osservazione, si decise a renderle pubbliche. Il capitano aveva usato due riflettori newtoniani, uno di Watson (1 m di focale e 16 cm di apertura), e uno di Dollond (1.7 m di focale e 17 cm di apertura). Il 17 dicembre 1825 scrisse nel suo giornale di osservazioni:
Le osservazioni furono compiute nel 1825 e 1826; per anni Kater cercò di verificarle prima di pubblicarle ma alla fine, ostacolato da problemi di salute e dalle rare occasioni favorevoli di osservazione, si decise a renderle pubbliche. Il capitano aveva usato due riflettori newtoniani, uno di Watson (1 m di focale e 16 cm di apertura), e uno di Dollond (1.7 m di focale e 17 cm di apertura). Il 17 dicembre 1825 scrisse nel suo giornale di osservazioni:
p. 384 ➤ 17 Dic. - La sera è stata estremamente buona; nessun vento, ed una leggerissima nebbia, che è sempre favorevole per una visione distinta. Entrambe i telescopi erano in eccellente ordine. Con il newtoniano di Dollond percepii l'anello esterno di Saturno essere più scuro dell'anello interno, e vidi la divisione dell'anello tutt'attorno con perfetta distinzione; ma con il newtoniano di Watson, immaginai di vedere l'anello esterno separato da numerose divisioni oscure, estremamente vicine, una più netta del resto dividendo l'anello circa equamente. Questo fu visto con il mio più perfetto oculare semplice, ingrandimento circa 280. Ho poco dubbio, dal più accurato esame di alcune ore, che che quello che è stato considerato come l'anello più esterno di Saturno consista di vari anelli. L'anello interno decisamente non ha tale aspetto; ed è visibile solo nel newtoniano di Watson. Tentai l'effetto di diminuire l'apertura del newtoniano di Watson un poco; ma non fu minimamente migliorato da questo.
Nella memoria, Kater diede ulteriori informazioni su quella serata. Lui fece il primo disegno; un suo amico, che era presente, fece il secondo ; una terza persona, che non era molto pratica di osservazioni telescopiche, aveva una vista molto debole, e non aveva variato l'accomodazione dell'oculare, descrisse una sola linea, come nella terza figura.
Kater trovò nelle sue note altre due indicazioni delle divisioni. p. 384 ➤ « 16 gennaio 1826. Penso di aver percepito l'anello esterno composto di vari anelli, come menzionato prima; ma non fu così distinto come con il piccolo newtoniano, il 17 dicembre. === 17 gennaio 1826. L'anello esterno apparve fatto di vari anelli, ma non segnati tanto distintamente da consentirmi di dirlo positivamente. » Kater cercò anche conferme negli altri autori.
{B-0599.02_.1811} "Astronomy" di I03763 Ferguson, riveduta da I01569 Brewster (1811) p. 164, nota ➤ Mr. Short ci assicura che, con un eccellente telescopio, osservò la superficie dell'anello divisa da vari anelli concentrici scuri, il che sembra indicare un numero di anelli proporzionale al numero di linee scure che percepì.
{B-0379.00_.1813} "Abrégé d'Astronomie" di I02945 Delambre (1813), p. 485 ➤ Short aveva creduto che l'anello fosse quadruplo, cioè composto di quattro anelli situati nello stesso piano.
{B-0380.03_.1811} "Traité Elémentaire d'Astronomie Physique" di I01148 Biot, vol. 3, p. 95 ➤ Osservando l'anello con degli eccellenti cannocchiali, si riconoscono sulla sua superficie delle linee concentriche, nere ed estremamente delineate, che sembrano separarlo in altrettante circonferenze parallele. Ci sarebbero dunque vari anelli distinti e separati gli uni dagli altri. Servono dei cannocchiali estremamente perfetti per percepire questa separazione. Negli altri, l'irradiazione estendendo un poco lo spazio occupato da ciascun anello, fa sparire l'intervallo che li separa, e li riunisce in uno solo.
Nel 1823 l'astronomo e matematico belga I10076 Lambert Quételet fu inviato all'Osservatorio di Parigi per istruirsi riguardo al progetto di fondare un Osservatorio Nazionale in Belgio. Usando un rifrattore acromatico Cauchoix da 10 pollici, nel dicembre di quell'anno ebbe l'impressione che l'anello A fosse diviso in due parti. In seguito, trovandosi in Inghilterra, lo riferì a Kater, che gli aveva parlato delle sue osservazioni di Saturno; aggiunse che, il giorno dopo l'osservazione di Parigi, ne aveva parlato con Laplace, che commentò: questa, o anche più divisioni, sono conformi al sistema del mondo.
Conoscendo il parere di I05335 William Herschel, all'inizio del 1826 Kater discusse le sue osservazioni con I05339 John Herschel; questi, usando il telescopio da 20 piedi del padre, non riuscì a vedere le piccole divisioni.
Ne parlò con I12008 Wilhelm Struve, che poi pubblicò {A-0009.0002_.0000.18260000-0513_0521} "Micrometrical Observations of the Planet Saturn, made with Fraunhofer’s large Refractor, at Dorpat", Memoirs of the Royal Astronomical Society, 2, pp. 513-521 (1826). Ecco il parere di W. Struve:
Conoscendo il parere di I05335 William Herschel, all'inizio del 1826 Kater discusse le sue osservazioni con I05339 John Herschel; questi, usando il telescopio da 20 piedi del padre, non riuscì a vedere le piccole divisioni.
Ne parlò con I12008 Wilhelm Struve, che poi pubblicò {A-0009.0002_.0000.18260000-0513_0521} "Micrometrical Observations of the Planet Saturn, made with Fraunhofer’s large Refractor, at Dorpat", Memoirs of the Royal Astronomical Society, 2, pp. 513-521 (1826). Ecco il parere di W. Struve:
p. 517 ➤ Riguardo alla divisione dell'anello in tante parti, non ne ho notato traccia. È notevole che l'anello esterno sia molto meno brillante dell'interno. L'interno, altresì, verso il pianeta, sembra limitato in modo meno distinto, e diventare più debole, per cui sono incline a pensare che l'anello interno sia meno regolare degli altri.
Rivedendo i suoi appunti, Kater trovò anche in essi delle incongruenze. Il 25 novembre 1825 aveva scritto: p. 384 ➤ « Posso quasi dire di aver visto Saturno per la prima volta questa notte; perché non avevo mai visto questo pianeta così bene. » Eppure, quella notte descrisse solo un doppio anello. Il 22 gennaio 1828 scrisse: p. 385 ➤
La sera fu notevolmente buona; e dopo che la Luna fu tramontata, esaminai Saturno per alcune ore con il newtoniano di Dollond. La separazione dell'anello doppio potè essere seguita finché arrivò dietro al corpo del pianeta. La cintura quintupla [di Saturno] fu pure vista distintamente, e l'ombra, di giallo più scuro, del bordo interno dell'anello interno; ma non potei percepire alcuna traccia delle divisioni dell'anello esterno. Sono, quindi, sempre più persuaso che esse non siano permanenti.
Kater cercò di spiegare perché le altre divisioni apparissero solo raramente:
p. 389 ➤ É stato notato da Sir William Herschel, da M. Struve, e dalla maggior parte delle persone che hanno osservato Saturno, che l'anello esterno è molto meno brillante di quello interno. Non può essere che questa luce dell'anello esterno derivi dal fatto che esso ha un'atmosfera molto densa? e non può essere che questa atmosfera in certi stati ammetta che si possano vedere le divisioni dell'anello esterno, mentre, in altre circostanze, essi rimangono invisibili?
Rispetto alla forma del bordo dell'anello interno di Saturno, vicino al pianeta, l'aspetto in favorevoli circostanze è tale da non lasciare dubbio nella mia mente che sia arrotondato.
§ I01148 I01569 I02089 I02109 I02945 I03763 I04913 I05335 I05339 I05741 I06249 I06967 I07031 I07817 I09931 I10076 I11388 I12005 I12008
§ {A-0002.0030_.0355.17180500-0768_0774} {A-0002.0032_.0378.17230900-0385_0386} {A-0002.0080a.0000.17900000-0001_0020} {A-0002.0080b.0000.17900000-0427_0495} {A-0002.0082a.0000.17920000-0001_0022} {A-0002.0084a.0000.17940000-0028_0032} {A-0002.0084a.0000.17940000-0048_0066} {A-0002.0095b.0000.18050000-0272_0280} {A-0002.0096b.0000.18060000-0455_0467} {A-0002.0098b.0000.18080000-0145_0163} {A-0006.1715_.0000.17410000-0011_0023m} {A-0006.1787_.0000.17890000-0249_0267m} {A-0009.0002_.0000.18260000-0513_0521} {A-0009.0004b.0000.18310000-0383_0390}
§ {B-0111.03_.1771} {B-0379.00_.1813} {B-0380.03_.1811} {B-0599.02_.1811}
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