Dato il complicato intrico delle vicende, ho preparato una Cronologia.
Nella sezione precedente, ho riportato le lettera scritte da Piazzi all'amico Oriani e Johann Elert Bode il 24 gennaio 1802. Singolare la frase riportata da Bode: «Per favore, mi faccia sapere se è già stata osservata da altri astronomi, perché in tal caso non mi affannerò a calcolare la sua orbita.» Nelle successive occasioni, chiese invece di essere il primo a pubblicare gli elementi. Purtroppo, la pronta risposta di cui Bode aveva bisogno non ci fu: a causa della lentezza delle comunicazioni dovuta alle tensioni politiche, le lettere furono ricevute con varie settimane di ritardo. Come abbiamo visto, il primo a contattare Piazzi non fu né Bode, né Oriani, ma Lalande, che era un buon amico dell'astronomo italiano (il quale aveva studiato sotto di lui durante la sua permanenza a Parigi); alcuni pensano che entrambi fossero legati anche dall'appartenenza alla Massoneria. Ho già parlato dei miei dubbi su questa lettera del 27 febbraio.
Alla fine di febbraio o, più probabilmente, all'inizio di marzo 1801, Bode apprese dalla stampa (come Lalande) la vaga notizia di una cometa scoperta da Piazzi. Il 20 marzo gli arrivò la lettera di questi {L-00153} del 24 gennaio, che lo colpì; il successivo giorno 24 rispose {L-00186} chiedendo tutte le osservazioni disponibili.
Alla fine di febbraio o, più probabilmente, all'inizio di marzo 1801, Bode apprese dalla stampa (come Lalande) la vaga notizia di una cometa scoperta da Piazzi. Il 20 marzo gli arrivò la lettera di questi {L-00153} del 24 gennaio, che lo colpì; il successivo giorno 24 rispose {L-00186} chiedendo tutte le osservazioni disponibili.
Bode a Piazzi, 24 marzo 1801, {L-00186} I01252 I09696 D18010324
Bode: [ 1 ] - {A-0066.1801_.0000.18040000-0132_0143m} p. 132 ➤ Dal mese di febbraio, i giornali pubblici annunciarono la scoperta fatta da Piazzi, senza che indicassero né l'apparizione, né il luogo, né il movimento di questa cometa singolare. Tuttavia, alla sola lettura dell'annuncio di Piazzi, i termini della sua lettera mi colpirono [...] Di conseguenza, scrissi senza perdita di tempo a Piazzi, per domandargli la continuazione delle sue osservazioni relative a questa stella straordinaria, che nella cintura dello zodiaco aveva un movimento così simile a quello dei pianeti, e la cui apparizione il movimento meritavano tutta la mia attenzione.
Bode: [ 2 ] - {A-0008.1804_.0000.18010000-0249_0259} p. 250 ➤ I giornali pubblici menzionarono questa scoperta già a febbraio, ma così poco veniva notato sulla posizione e il moto di questa strana cometa. Nel frattempo, con la posta successiva, scrissi al Sig. Piazzi, e gli chiesi ulteriori osservazioni.
Bode: [ 3 ] - {B-0047.00_.1802} p. 2 ➤ All'inizio di marzo avevo già trovato nei giornali esteri un'indicazione di questa scoperta; ma così poco era notato sulla posizione e il percorso all'apparizione di questa strana cometa. Ma leggendo la notizia dell'osservatore stesso [...] Nel frattempo, scrissi una lettera il 24 marzo a Piazzi, e gli chiesi di continuare ad osservare questa straordinaria strana stella, così simile ad pianeta, che si muove nello zodiaco, il cui aspetto e moto attirò tutta la mia attenzione.
Il 26 marzo (subito prima delle vacanze pasquali) Bode presentò un resoconto preliminare all'Accademia Prussiana delle Scienze, dando conto della lettera di Piazzi e ricordando le sue ipotesi sulla legge empirica e sul pianeta mancante.
La lettera di Lalande {L-00180} arrivò a Piazzi all'inizio di aprile, e fu la prima comunicazione ricevuta dall'astronomo di Palermo dopo la scoperta; egli avrebbe preferito le risposte di Bode e Oriani. Questi, finalmente, il 5 aprile ricevette la lettera di Piazzi {L-00154} del 24 gennaio (nonostante la lettera porti il bollo postale del 20 marzo). Il suo primo pensiero fu quello di scrivere {L-00190} a von Zach il 7 aprile, prendendo l'iniziativa di dare pubblicità alla scoperta dell'amico tramite il giornale dell'astronomo di Gotha (Monatliche Correspondenz, che l'avrebbe pubblicata in giugno). Ci sarebbe voluto troppo tempo per consultarsi preventivamente con Piazzi; Oriani si prese anche la libertà di rivelare a Zach che lo scopritore aveva sospettato la natura planetaria dell'astro.
La lettera di Lalande {L-00180} arrivò a Piazzi all'inizio di aprile, e fu la prima comunicazione ricevuta dall'astronomo di Palermo dopo la scoperta; egli avrebbe preferito le risposte di Bode e Oriani. Questi, finalmente, il 5 aprile ricevette la lettera di Piazzi {L-00154} del 24 gennaio (nonostante la lettera porti il bollo postale del 20 marzo). Il suo primo pensiero fu quello di scrivere {L-00190} a von Zach il 7 aprile, prendendo l'iniziativa di dare pubblicità alla scoperta dell'amico tramite il giornale dell'astronomo di Gotha (Monatliche Correspondenz, che l'avrebbe pubblicata in giugno). Ci sarebbe voluto troppo tempo per consultarsi preventivamente con Piazzi; Oriani si prese anche la libertà di rivelare a Zach che lo scopritore aveva sospettato la natura planetaria dell'astro.
Oriani a Zach, 7 aprile 1801, {L-00190} I09199 I13680 D18010407
Zach: {A-0007.0003_.0006.18010600-0592_0623} p. 607 ➤ Un paio di giorni dopo aver ricevuto la lettera dal Prof. Bode, e prima che io potessi rispondergli, ricevetti una lettera da Oriani di Milano, datata 7 aprile, in cui mi riportava: « Ho appena ricevuto una lettera di Piazzi da Palermo, che contiene una notizia, meritevole della massima attenzione da parte vostra e degli altri astronomi. Egli scrive che ha osservato una stella di grandezza fra 8 e 9 nella spalla del Toro. Il 2 gennaio trovò questa stella approssimativamente 3'30" più a N, e avanzata circa 4m verso o Aries. In entrambe i successivi due giorni, 3 e 4, trovò approssimativamente gli stessi movimenti. I giorni 5, 6, 7, 8 e 9 non potè osservare perché il cielo fu coperto. Egli vide la stella ancora il 10 e 11, e successivamente i giorni 13, 14, 17, 18, 19, 21, 22 e 23. Dal 10 all'11, il suo precedente moto retrogrado divenne diretto. Aggiunge anche che il primo giorno di osservazione (1 gen.) la sua AR fu 51°47' e la sua dec. 16°8' nord. Il 23 gen. trovò 51°46' e 17°8' decl. N. Scrisse inoltre, che inizialmente aveva annunciato questa stella semplicemente come una cometa, ma siccome l'aveva costantemente osservata senza nebulosità, e con un movimento molto lento, varie volte era caduto nel pensiero e nel sospetto, che potesse essere un pianeta. Sfortunatamente questa lettera, scritta il 24 gennaio, fu in viaggio per 71 giorni; sarà quindi difficile, dalle due sole posizioni che Piazzi ha fornito, dopo un periodo di tempo così lungo, stimare la posizione di questo nuovo astro errante. Io ho tentato nel frattempo di usare la circostanza, che il giorno 10 questo astro da retrogrado diventò diretto, e ho trovato con il requisito di un'orbita circolare, che la sua distanza dal Sole dovrebbe essere 3 raggi della nostra orbita terrestre, in modo che questo nuovo astro potrebbe essere un nuovo pianeta, con l'orbita fra quelle di Marte e Giove. Si può supporre, che l'orbita di questo pianeta, come tutti gli altri, abbia una sensibile eccentricità, e quindi l'ipotesi di un'orbita circolare, che io ho adottato, sarà inadeguata a rappresentare correttamente il suo movimento e la sua posizione geocentrica dopo un così lungo periodo di tempo. Quindi dobbiamo attendere ulteriori osservazioni di Piazzi, che avrà continuato. Il cielo da noi è sempre stato coperto dalla ricezione della lettera di Piazzi, forse lei ha un cielo più favorevole alle osservazioni che da noi. In questa convinzione io vi spedisco i miei elementi calcolati dell'orbita, da osservazioni così incomplete, come voi stesso avrete visto, da cui potrete calcolare la posizione approssimata del pianeta. Long. elioc. dell'astro, mezzogiorno del 31 dic. 1800 2Z 6° 54', moto elioc. in 100 giorni 18°19', long. nodo asc. 3Z 8° 32′, incl. dell'orbita 3°50'. Ma, come ho detto, questi risultati sono soggetti a gravi dubbi, perché sono basati solo due osservazioni incomplete, e sull'ipotesi molto inadeguata di un moto circolare. Nel frattempo, mi illudo che questa lettera sia arrivata presto, e prima che l'astro si perda nei raggi del sole; forse lei sarà cosi fortunato di trovarlo con i suoi strumenti migliori, e da ciò riportarmi notizie più precise. »
In quei stessi giorni, Piazzi ricevette la lettera di Lalande che gli chiedeva le osservazioni, e "dovette" accontentarlo, con la lettera {L-00155} del 10 aprile. Nello stesso giorno, Piazzi avvertì anche Bode di questo invio, ma a lui non fornì i dati, ma brutte notizie:
Piazzi a Bode, 10 aprile 1801, {L-00192} I09696 I01252 D18010410
Bode: [ 1 ] - {B-0047.00_.1802} p. 11 ➤ Il 30 maggio ricevetti una seconda lettera dal Sig. Piazzi, datata Palermo 10 aprile; ma non era la risposta alla mia precedente, ma conteneva solo quanto segue riguardo alla nuova stella: « Nella mia lettera del 24 gennaio, ho annunciato la scoperta di una cometa nel Toro. La seguii fino all'11 Febbraio, perché fui colpito da una pericolosa malattia, dalla quale non mi sono ancora completamente liberato. Quando sarò completamente ristabilito, calcolerò gli elementi dell'orbita e ve li comunicherò. Nel frattempo, ho inviato le mie osservazioni al Sig. La Lande. »
Bode: [ 2 ] - {A-0066.1801_.0000.18040000-0132_0143m} p. 135 ➤ Ricevetti il 30 maggio una seconda lettera di Piazzi, datata Palermo 10 aprile. Non era per niente la risposta alla mia ultima, che non poteva essergli ancora pervenuta. Mi informò che aveva seguito fino all'11 febbraio la cometa di cui mi aveva comunicato la scoperta nel mese di gennaio; che allora, una malattia pericolosa da cui era stato colpito, gli aveva impedito di continuare le sue osservazioni.
Zach: => Bode: [ 3 ] - citata in Bode a Zach, ca. 30 maggio 1801, {L-00207} I01252 I13680 D18010530X {A-0007.0004_.0007.18010700-0053_0067} p. 57 ➤ Il 10 giugno ricevetti di nuovo una lettera dal prof. Bode, che ebbe la gentilezza di informarmi: « Ho ricevuto la prima lettera di Piazzi il 20 marzo, e gli risposi con la successiva posta del 23; ma egli non ha aspettato la risposta, ma immagini il mio piacere, e allo stesso tempo la mia irritazione: io ricevetti una lettera di Piazzi, aprii la busta con ansia, e trovai sulla nuova stella solo quanto segue, che vi comunico fedelmente: "Vi ho scritto in gennaio, annunciandovi una cometa, che avevo scoperto nel Toro, e che ho seguito fino all'11 febbraio, tempo in cui fui attaccato da una malattia seria, dalla quale non sono ancora interamente libero. Se potò ristabilirmi, ne calcolerò gli elementi, e ve li invierò. In attesa ho partecipato Lalande delle mie osservazioni." Egli quindi annuncia che aveva osservato la stella, che ancora chiamava cometa nella prima lettera che vi aveva rivolto, fino all'11 febbraio, e poi si ammalò, senza comunicarmi le osservazioni stesse. » ...
Piazzi era preoccupato di non aver ricevuto notizie di Oriani, e il giorno 11 gli inviò le osservazioni della "cometa" (chiedendogli di non pubblicarle), avvertendolo che era inabile a qualsiasi lavoro:
Piazzi a Oriani, 11 aprile 1801, {L-00156} I09696 I09199 D18010411
Piazzi: {B-0308.00_.1874} p. 49 ➤ Vi scrissi in febbrajo, se non m'inganno (1), e vi mandai alcune osservazioni di una cometa da me scoperta il dì 1 gennajo, la quale continuai interrottamente a vedere sino agli 11 di febbrajo. Dopo tal tempo caddi gravemente ammalato, nè sono ancora interamente ristabilito. Come ne' scorsi giorni ebbi lettera da M. La Lande, che mi sollecita di mandargli delle osservazioni, gli ho inviate quelle della cometa, non essendo io per ora in grado di qualsiasi applicazione. Le medesime mando a voi pure, ma vi prego di non pubblicarle. Se vi prenderà talento di calcolarle, spero che me ne comunicherete i risultati.
(1) Allude senza dubbio alla lettera precedente del 24 gennaio 1801 {L-00154}.
Nello stesso giorno, Bode tentò di entrare in comunicazione con il francese Méchain, ma la lettera andrò perduta, o arrivò a destinazione quando ormai non serviva a nulla. ➤
Non sapendo niente di tutti questi problemi, Bode coltivava il sogno che l'astro di Piazzi fosse il pianeta immaginato sin dal 1772; il 14 aprile ne scrisse {L-00188} a Zach:
Non sapendo niente di tutti questi problemi, Bode coltivava il sogno che l'astro di Piazzi fosse il pianeta immaginato sin dal 1772; il 14 aprile ne scrisse {L-00188} a Zach:
Bode a Zach, 14 aprile 1801, {L-00188} I01252 I13680 D18010414
Bode: [ 1 ] - {B-0047.00_.1802} p. 4 ➤ Il 14 aprile informai anche il Tenente Colonnello Freiherr von Zach a Gotha del contenuto della lettera di Piazzi, ed espressi la mia opinione su questa scoperta come segue: « Con un facile calcolo ho trovato, che entrambe le osservazioni del primo e del 23 gennaio, e la stazione dell'11 gennaio concordano in modo eccellente con in presupposto: questa stella non è una cometa, ma il pianeta prima sconosciuto fra Marte e Giove, la cui distanza è assunta essere 2.75. Cosa ne pensate? »
Zach: [ 2 ] - {A-0007.0003_.0006.18010600-0592_0623} p. 604 ➤ In aprile, ho ricevuto una lettera dal prof. Bode di Berlino il 14 dello stesso mese, in cui ebbe la gentilezza di informarmi di aver ricevuto una lettera {L-00153} del 24 gennaio da Piazzi a Palermo, in cui questi riportava: che egli il 1 gennaio aveva scoperto una piccola cometa a 51° 47' asc. retta e 16° 8’ decl. nord. L'11 gennaio cambiò da retrograda a diretta, e il 23 gennaio furono la sua A.R. 51° 46° e la sua decl. nord 17° 8’. Egli sperava di riuscire ad osservarla per tutto febbraio; essa era molto piccola, come una stella di ottava grandezza, senza alcuna nebulosità. Ora il prof. Bode continua nella sua lettera: « Sono stato violentemente colpito dall'apparizione e dal movimento di questa presunta cometa già alla lettura della lettera; così scrissi immediatamente a Piazzi, e gli chiesi il proseguimento delle sue osservazioni. Nel frattempo, in attesa che questo accada, non posso fare altro che riportarle, che ho trovato attraverso un calcolo conosciuto e facile, che entrambe le osservazioni del 1 e 23 gennaio, come la stazione l'11 gennaio si applicano molto bene al presupposto, che essa non è una cometa, ma forse il pianeta fra Marte e Giove fino ad ora rimasto sconosciuto, la cui distanza è assunta fra 2.75 e 2.80. Cosa ne dice? Certo, è un male che manchi la terza osservazione. Solo, siccome la stazione si accorda così bene con le citate posizioni, la questione diventa molto interessante per me. Mi informi nella sua prossima lettera con un paio di parole sulla sua opinione; potrei sbagliarmi, e vorrei istruzioni, il consenso da solo è così strano. Sa per caso di ulteriori osservazioni di questa strana cometa? »
Due giorni dopo, nella prima riunione dell'Accademia dopo le feste pasquali, presentò una nuova Memoria. Anche Oriani era ignaro dei problemi; pensava che Piazzi avesse continuato le osservazioni sino immersione dell'astro nei raggi solari, e che avrebbe condiviso la sua ipotesi sul pianeta fra Marte e Giove. Anzi, sperava che Piazzi fosse ormai in grado di dirgli qualcosa sulla natura dell'astro, perché a Milano il clima era pessimo e non aveva potuto fare neppure un tardivo tentativo di osservazione. Nubi all'orizzonte per tutti, anche in senso metaforico.
Oriani a Piazzi, 15 aprile 1801, {L-00157} I09199 I09696 D18010415
Oriani: {B-0308.00_.1874} p. 49 ➤ Ho ricevuto la vostra lettera del 24 gennajo solamente al principio del corrente mese (2), onde vi potete figurare se era possibile di ritrovare il nuovo astro che avete scoperto. Sono cinque mesi che noi abbiamo un tempo pessimo, e da dieci giorni in qua la pioggia è quasi continua. Mi rallegro con voi della bella scoperta di questa nuova stella. Io non credo che altri l'abbiano osservata, e difficilmente si potrà riconoscere dalla maggior parte degli astronomi, atteso la sua piccolezza. Mi immagino che avrete continuato le vostre osservazioni fino alla sua immersione nei raggi solari, e che sarete a quest'ora in caso di decidere se essa è veramente un pianeta nuovo. Aspetto con impazienza una vostra lettera che mi dia delle nuove più precise in questo proposito. Intanto mandai l’estratto della vostra precedente lettera all’astronomo di Gotha, perché venga pubblicato nel suo giornale. Dalle osservazioni che mi avete accennate... ; e dalla circostanza che nel Giorno 10 gennajo da retrograda divenne diretta, ricavai che questa stella se è un pianeta, ha la sua orbita fra quella di Giove e quella di Marte, e la sua distanza dal Sole è di circa tre semidiametri dell'orbita della Terra... Queste determinazioni sono però molto incerte, perchè sono dedotte da due sole osservazioni, delle quali non era nemmeno notata l'ora e il minuto, ed inoltre sono appoggiate all'ipotesi di un'orbita circolare; mentre egli è verisimilissimo che questo nuovo astro o pianeta abbia un'orbita per lo meno tanto eccentrica quanto della degli altri pianeti. Voi solo potete levare queste incertezze, comunicandomi le successive vostre osservazioni o i risultati che ne avete cavato. Dunque mi raccomando a voi, a nome anche di tutti gli astronomi del continente, acciò vogliate soddisfare l'impaziente nostra curiosità.
(2) La lettera in questione (n. XL) porta a tergo il bollo postale di Milano colla data del 20 marzo.
Piazzi aveva già avvertito Bode della sua malattia, senza dargli le osservazioni; dopo aver ricevuto la sua richiesta con la lettera {L-00186}, lo accontentò con la {L-00194} del primo maggio; però gli chiese di non pubblicare i dati, ed espresse il suo scetticismo sull'ipotesi planetaria.
Piazzi a Bode, 1 maggio 1801, {L-00194} I09696 I01252 D18010501
Bode: [ 1 ] - {B-0047.00_.1802} p. 12 ➤ L'11 giugno in una terza lettera da Mr. Piazzi, datata 1 maggio, in risposta alla mia prima, ottenni le tanto desiderate osservazioni complete della nuova Stella. Egli scrisse nel contempo: « Mi ero proposto, di non rendere note le mie osservazioni della cometa, prima di averle controllate e calcolate; solo, siccome le mie deboli condizioni di salute non mi permettono di fare calcoli astronomici, non voglio più celare ancora queste osservazioni. Anche a me colpisce molto l'aspetto di questa cometa; ma io penso che sia spiacevole [misslich], dichiararla un pianeta. Forse sarà della mia opinione dopo aver esaminato da vicino le mie osservazioni. Nel frattempo, le chiedo, di non pubblicare i suoi risultati, prima che io abbia fatto conoscere i miei. Le osservazioni sono le seguenti, e intitolate: Posizioni della cometa, osservate a Palermo dall'1 gennaio all'11 febbraio 1801. »
Bode: [ 2 ] - {A-0066.1801_.0000.18040000-0132_0143m} p. 135 ➤ Infine, l'11 giugno arrivò una terza lettera di Piazzi, in data 1 maggio. Essa conteneva le osservazioni esatte tanto attese e tanto desiderate. Mi scrisse allo stesso tempo: « Mi ero proposto di non pubblicare le mie osservazioni sulla nuova cometa che dopo averle esaminate e confermate con il calcolo, cosa che fino ad ora la debolezza della mia salute non mi ha affatto permesso. L'apparizione di questa cometa mi a colpito come voi; tuttavia, credo che sarebbe rischiare troppo il farla passare per un pianeta. *) Esaminando la cosa più da vicino, sarete forse del mio avviso. Ecco le osservazioni stesse: [...] NOTE *) Questa insinuazione di Piazzi è veramente notevole, proprio come la sua perseveranza a conservare in tutte le lettere che mi scrive, alla sua nuova stella il nome di cometa, poiché in quella a Oriani di Milano, del 23 gennaio, deve avergli fatto sapere che era tentato di prenderla per un pianeta. Méchain, in una lettera del 26 maggio, e de Lalande con lui, designano la stella con il nome di cometa di Piazzi.]
Zach: [ 3 ] - {A-0007.0004_.0008.18010800-0155_0174} p. 156 ➤ Poi P. inviò le sue osservazioni nelle stessa condizioni al prof. Bode, e questi ebbe l'amicizia di comunicare quanto segue su di esse: « Quando in questi giorni ritornai dalla campagna, trovai una terza lettera di Piazzi datata 1 maggio, ed ecco, finalmente le tanto attese osservazioni della nuova stella, 21 in numero, dal 1 gennaio fino all'11 febbraio. Però chiedendo il favore, di non pubblicare nulla prima di lui; in ragione della sua amicizia, sono tenuto a mantenere la parola che ho dato, e quindi spero che anche lei lo capisca, e condivida queste osservazioni con confidenza. » ... Anche se le osservazioni di Piazzi sono state inviate in tre posti contemporaneamente, questo è successo sempre con la richiesta di non renderle pubbliche; quindi attualmente non possiamo comunicarle ai lettori di M. C.
Zach: [ 4 ] - {A-0007.0004_.0008.18010800-0155_0174} p. 157 ➤ Piazzi scrisse nella sua lettera: « Anch'io sono colpito dall'apparizione di questa cometa, ma mi sembra difficile, che essa possa essere un pianeta. All'ispezione delle osservazione, sarete forse del mio avviso. Tuttavia vi prego di non pubblicare i vostri risultati prima di me. »
Proprio negli stessi giorni l'umore di Zach divenne eccellente. Alla fine di febbraio o all'inizio di marzo, Zach aveva ricevuto da Lalande con la {L-01522} la notizia della scoperta di una cometa a Palermo, con pochissimi particolari: nulla su cui poter ragionare. Circa un mese dopo, alla fine di aprile o all'inizio di maggio, Zach ricevette la {L-00188} di Bode del 14 aprile, con il resoconto della prima lettera di Piazzi, e con le ipotesi del mittente sull'orbita di un pianeta, compatibile con la legge empirica. Insieme al collega Paquich, che era con lui, andò a rivedere i suoi vecchi calcoli del 1784 e 1785, e trovò un'ottimo accordo con le stime di Bode e quindi anche, presumibilmente, con le osservazioni di Piazzi. Ma non ebbe il tempo di rispondere: appena un paio di giorni dopo, gli arrivò la lettera {L-00190} di Oriani, che raccontava la prima lettera di Piazzi (con la sua timida supposizione di aver scoperto un pianeta); scoprì che anche l'astronomo di Milano aveva pensato ad un pianeta fra Marte e Giove.
Il giorno 4 von Zach rispose {L-00189} alla lettera {L-00188} di Bode del 14 aprile, ricordandogli i suoi calcoli del 1785.
Il giorno 4 von Zach rispose {L-00189} alla lettera {L-00188} di Bode del 14 aprile, ricordandogli i suoi calcoli del 1785.
Zach a Bode, 4 maggio 1801, {L-00189} I13680 I01252 D18010504
Bode: [ 1 ] - {B-0047.00_.1802} p. 7 ➤ Il 4 maggio Freiherr von Zach rispose alla mia lettera del 14 aprile. Riferì che aveva già avuto una descrizione generale della cometa di Piazzi da Lalande; ma dopo che ebbe scritto la cometa si perse nei raggi del Sole, e non potè più prestarle attenzione. Piazzi riferì anche ad Oriani il 24 gennaio, (la lettera arrivò a Milano solo dopo 71 giorni, il 5 aprile): Egli osservò il 1° gennaio nella spalla del toro una stella di ottava o nona magnitudine. Il 2 gennaio questa stella si era spostata 3'30" verso nord, e approssimativamente 4' verso 0° Arietis. Il 3 e il 4 seguì approssimativamente lo stesso moto. Il 5, 6, 7, 8 e 9 fu nuvoloso. Vide ancora la stella il 10, 11, 12, 13, 14, 17, 18, 19, 21, 22 e 23 gennaio. Dal 10 all'11 gennaio passò da retrogrado a diretto. Ascensione retta e declinazione per i giorni 1 e 23 come nella lettera inviata a me. A questa notizia aggiunse il Sig. Oriani, secondo il rapporto di Zach, ancora quanto segue: Il signor Piazzi gli aveva raccontato di come in un primo momento aveva considerato la stella come una cometa; ma siccome appariva costantemente senza una strana nebbia e si muoveva molto lentamente, è stato indotto più volte a credere che possa essere un pianeta. Gli astronomi di Milano non sono riusciti a trovare la cometa, era sempre nuvoloso. Inoltre Oriani credeva, scrisse v. Zach, che la stella fosse un pianeta in una distanza 3.071. von Zach menziona inoltre in questa lettera, come anche lui ha osato investigare su questo presunto pianeta nel 1785. Egli stesso li chiama fantasticherie e calcoli chimerici (v. Astron. Jahrb. 1789, p. 162 e 163); e anche durante un suo precedente soggiorno a Berlino mi comunicò per iscritto i risultati.
Zach: [ 2 ] - {A-0007.0003_.0006.18010600-0592_0623} p. 605 ➤ Subito dopo aver letto questa lettera {L-00188}, mi affrettai a cercare i miei vecchi libri di calcoli per gli anni 1784 e 1785, li trovai, e immediatamente mostrai, subito dopo la ricezione della lettera, al Prof. Pasquich che era presente, che già dal 1785 i miei calcoli provvisori e analogici e gli elementi di questa orbita planetaria, menzionati in Berl. astron. Jahrbuch 1789 p. 163, avevano indicato per questa distanza dal Sole 2.82 e per il suo periodo orbitale 4.74 anni o 4 anni 9 mesi. Il prof. Bode aveva calcolato dalle osservazioni di Piazzi, distanza 2,75 e il tempo orbitale proprio come io avevo ottenuto dall'analogia, cioè 4 anni 9 mesi. Al che ho immediatamente risposto al prof. Bode, che due miei elementi provvisori di questo pianeta così a lungo nascosto, calcolati per mezzo delle mie 'sognate' analogie 16 anni prima, che gli erano state depositate in un biglietto sigillato nell'ottobre 1785, quando io ebbi il piacere di fare una personale conoscenza con questo degno studioso e amico a Berlino *), coincidevano perfettamente, quindi anche con le osservazioni di Piazzi. Io quindi non ero solo nell'opinione che questa presunta cometa potesse essere in realtà il pianeta mancante e a lungo cercato. Ma scrissi anche a Oriani a Milano, da cui avevo ricevuto una lettera un paio di giorni prima, che era proprio della stessa opinione, che questa stella fosse un pianeta fra Marte e Giove; Piazzi stesso già in gennaio (la lettera di Piazzi a Oriani fu scritta nello stesso giorno di quella a Bode, 24 gennaio) riportò a Oriani (su basi molto buone, come potrete immediatamente vedere) che considerò la stella vagabonda, che inizialmente aveva preso per una cometa, come un vero pianeta. Quindi, l'onore, non solo di aver scoperto per primo questo pianeta, ma anche di averlo per primo riconosciuto come pianeta, non può essere contestato al Prof. Bode. Si potrebbe anche pensare, che volesse riservarsi anche l'onore di aver calcolato per primo gli elementi della sua orbita, il primo scopritore essendo tanto parsimonioso quanto incompleto nel comunicare le sue osservazioni su questo strano corpo celeste. NOTA *) Di questi elementi avevo dato notizia anche a S. D. il Duca di Gotha, al conte a Londra, e allo stesso ispettore Köhler di Dresda.
Bode: [ 3 ] - {A-0066.1801_.0000.18040000-0132_0143m} p. 134 ➤ Il 4 maggio ricevetti [??] da v. Zach la risposta alla mia lettera del 24 aprile. Egli sottoscriveva pienamente la mia idea. Nello stesso tempo, mi comunicò quello che Oriani di Milano gli aveva appena mandato, cioè che Piazzi aveva annunciato a Oriani la sua scoperta sin dal 24 gennaio, ma che la lettera non era pervenuta a Milano che il 5 aprile; che veniva detto che Piazzi aveva dapprima preso la stella per una cometa, ma che vedendola senza nebulosità sensibile e il suo movimento così lento, era stato più volte tentato di prenderla per un pianeta. Gli astronomi di Milano non avevano potuto trovare la stella a causa dell'aria vaporosa. von Zach aggiunge: « Oriani, come voi e me, è dell'avviso che la stella sia un pianeta alla distanza 3.071 dal sole. » Zach stesso si ricorda di aver fatto nel 1785 varie ricerche e vari calcoli su questo supposto pianeta, e di avermeli comunicati. (v. Astronomisches Jahrbuch 1789, p. 162 e 163)
Il giorno 6, ovviamente prima di riceverla, Bode fece pubblicare una breve notizia in 'Intelligenzblatt der Jenaischen Allgemeine Literatur-Zeitung'. Con i suoi elementi stimati, calcolò un'effemeride per aprile e maggio; in tutte le notti chiare di questi mesi compì delle ricerche, senza esito, con un telescopio Dollond da 2 piedi e un acromatico da 3 piedi e mezzo. Intorno al giorno 10 Bode scrisse a Zach con la {L-00206}, rallegrandosi del fatto che anche lui aveva ripreso il suo entusiasmo riguardo al pianeta mancante; viveva la cosa come una rivincita:
Bode a Zach, 10?? maggio 1801, {L-00206} I01252 I13680 D18010500
Zach: => Bode: [ 1 ] - {A-0007.0004_.0007.18010700-0053_0067} p. 55 ➤ Il 16 maggio ricevetti una risposta [alla lettera {L-00189}] dal Prof. Bode, in cui mi informa: « È stato molto piacevole apprendere dalla vostra lettera, che voi siete d'accordo con me sull'oggetto della cometa di Piazzi, e che anche Oriani, e lo stesso Piazzi erano d'accordo su questo. Quante volte non ho avrei voluto vivere questa scoperta ... Sono stato ripetutamente deriso riguardo una certa progressione armonica delle distanze dei pianeti uno dall'altro ... Assumendo la distanza 2,75, trovo che la differenza eliocentrica tra 1 e 23 gennaio sia molto appropriata alle osservazioni, con il pianeta al suo nodo, che io pongo nel Toro, l'inclinazione dovrebbe superare 6°, e anche qui trovo una ragione, per cui non sia stato finora trovato. Se l'esistenza di questo ottavo pianeta, sarà confermata da una serie di diverse osservazioni, che mi aspetto da Piazzi con impazienza, non mancherò di informarla immediatamente. » ... Sino alla fine di maggio, non ho ottenuto ulteriori notizie su questa stella; nel frattempo, ad ogni modo, ho dato notizie ai miei amici parigini e ho loro comunicato gli elementi dell'orbita; perché Lalande, che aveva avuto da Piazzi la prima notizia della cometa, doveva aver ricevuto la continuazione delle osservazioni, e doveva anche avergli comunicato le sue supposizioni sul pianeta, così richiesi a Lalande le osservazioni di questo pianeta, di cui doveva essere venuto a conoscenza. Solo, con non piccola sorpresa ricevetti dall'inizio di giugno molte lettere da Parigi, dal Senatore Laplace del 29 maggio, di Lalande e Burckhardt del 26 maggio, di Delambre del 24 maggio, di Méchain del 26 maggio {L-00195}, di Henry del 28 maggio; e nessuno di questi sei astronomi, che mi comunicarono importanti osservazioni e scoperte, dissero una sola sillaba sul nuovo pianeta! Solo Méchain menzionò nella sua lettera la cometa di Piazzi, e mi diede la prova definitiva, che alla fine di Maggio a Parigi non si sapeva nulla del presunto pianeta, mentre il prof. Bode ne aveva dato notizia in Germania già alla fine di marzo. Méchain scrisse solo: {L-00195} « Avete visto la cometa, che i giornali hanno annunciato essere stata scoperta a Palermo nel gennaio scorso? Qui nessuno l'ha incontrata. I nostri astronomi non ne hanno più trovate dopo quella del 1799. Qualche volta ne cerco, ma senza successo. »
Bode: [2] - {B-0047.00_.1802} p. 36 ➤ Già in maggio ho scritto su questo al Barone v. Zach: « Riguardo alla denominazione del nuovo pianeta, per rimanere in uniformità con la mitologia, voglio suggerire Iuno, che secondo la mitologia era la figlia di Saturno, sorella e moglie di Giove; perché così i pianeti sopra Giove nel sistema solare prendono i nomi dei loro antenati, e quelli che sono più vicini al sole, quelli di sua moglie e dei suoi figli *).
*) Uso anche questo nome nel mio annuario astronomico per il 1804.
La sua divulgazione continuò: il 12 in 'Berliner Zeitung', il 13 'Hamburgischen unpartheyischen Correspondenten', e a partire dal giorno 16 anche i giornali politici fecero eco. Il 16 maggio Zach ricevette la lettera {L-00206} di Bode, e questi il 19 scrisse a Piazzi chiedendogli ulteriori dati {L-00191}.
Ignaro di tutto questo fermento, Piazzi continuava con la sua cautela, cercando anzi di gettare acqua sul fuoco. Il 7 maggio scrisse {L-00177} ad Oriani che riteneva difficile che si trattasse di un pianeta:
Ignaro di tutto questo fermento, Piazzi continuava con la sua cautela, cercando anzi di gettare acqua sul fuoco. Il 7 maggio scrisse {L-00177} ad Oriani che riteneva difficile che si trattasse di un pianeta:
Piazzi a Oriani, 7 maggio 1801, {L-00177} I09696 I09199 D18010507
redattori: {B-0308.00_.1874} p. 50 ➤ Di questa lettera, che non abbiam potuto trovare, Oriani scrisse di sua mano la notizia seguente su uno spazio bianco della lettera qui sopra designata col numero XLI {L-00156}:
Oriani: Ricevei in seguito un’altra lettera da Piazzi, colla data 7 maggio 1801, in cui mi dà nuova della sua cattiva salute e mi risponde che dubita molto che la cometa da lui scoperta e sospettata pianeta sia realmente pianeta. L'originale di questa seconda lettera fu mandato a Zach, astronomo di Gotha, nel giorno 20 giugno 1801.
redattori: E veramente troviamo nella Monatliche Correspondenz di Zach, vol. IV, p. 165-166, il seguente passo, che sembra riferirsi alla lettera in questione: {A-0007.0004_.0008.18010800-0155_0174} p. 165 ➤ « Professor Piazzi findet, wie uns Oriani berichtet, darin einen Grund den Planeten zu bezweifeln, weil ihm, der von ihm beobachtete Bogen seines Rückganges in keinem gehorigen Verhäliniss mit seiner täglichen Bewegung zu stehen scheint ;» il che significa in italiano: «Il professore Piazzi trova, secondo che ci riferisce Oriani, una ragione di dubitare della natura planetaria in ciò che l’arco di retrogradazione, da lui osservato, non sta in alcun convenevole rapporto col movimento diurno. » Questo passo del giornale di Zach trovasi stampato nel fascicolo d’agosto 1801 di quel periodico. Sembra pure che in questa medesima lettera Piazzi annunziasse l'intenzione di chiamar Cerere il nuovo astro, dato che fosse un pianeta. Almeno questa è la conclusione naturale che si deve trarre da quanto Oriani scrive su tal soggetto a Piazzi nella lettera seguente, o forse questo tema era toccato in una lettera del 30 giugno 1801, che Piazzi dice di aver scritto (vedi qui sotto lettera XLV {L-00184}) e che oggi più non si trova.
Il giorno 24 Zach scrisse a Lalande e a Bode. A questt'ultimo:
Zach a Bode, 24 maggio 1801, {L-01523} I13680 I01252 D18010524
Bode: {B-0047.00_.1802} p. 10 ➤ Il 24 maggio Freiherr von Zach mi inviò i seguenti elementi circolari dell'orbita del pianeta, corrispondenti alle tre osservazioni dell'1, 10 e 23 gennaio 1801. Long. all'epoca 1 gennaio 1801 2 Z. 6° 55'. ☊ 1 Z. 25° 43'. Incl. 6° 14'. semiasse 3,071, Per. Sid. 5,382 anni. 1 gennaio long. elioc. 2 Z. 7° 9', lat. 1° 58', il 10 2 Z. 8° 49' long., 1° 44' lat. Il 23 2 Z. 11° 12' long, 1° 23' lat. Elongazione nella stazione 7 Z. 26° 41' 41". Nella stessa lettera, Herr von Zach espresse l'idea che la stella di Piazzi non potesse essere la cometa del 1770, per la quale, com'è ben noto, Lexell calcolò similmente un periodo di 5 1/2 anni *) e che secondo gli ardui e laboriosi calcoli di questo astronomo subisce estreme perturbazioni della sua orbita a causa della potente attrazione di Giove, quando gli passa vicino, e quindi deve avere un'orbita variabile. L'orbita dovrebbe avere avuto cambiamenti senza precedenti in 30 anni, per diventare quella della nostra stella mutevole. Per esempio, l'ellisse che Lexell attribuisce alla cometa come orbita, osservata in gennaio e febbraio dalla Terra e diretta verso il Toro, dove fu osservata la stella di Piazzi, è fra le orbite di Marte e della Terra; ma tutti i calcoli indicano che l'ultima è distante dal Sole almeno quanto è distante Marte.
*) v. Berlin. astronom. Jahrb. 1781 p. 21 e segg
Zach fra il 24 e il 29 ricevette varie lettere dai francesi, che gli rivelarono che non sapevano nulla dell'astro di Piazzi, o conoscevano solo la notizia apparsa "sui giornali". Il giorno 29 si sfogò con Oriani, scrivendogli una lunga lettera {L-00179}, che trattava di molti argomenti:
Zach a Oriani, 29 maggio 1801, {L-00179} I13680 I09199 D18010529
[mio esposizione]: Dopo aver letto la lettera di Oriani, Zach attribuì a Piazzi il merito di aver avuto la prima intuizione della natura planetaria, e a Oriani di aver subito seguito questo suggerimento, calcolando un'orbita approssimativa; espresse questo giudizio a Bode. Ciò nonostante, questi si affrettò a proclamare sui giornali che, anche se Piazzi gli aveva annunciato soltanto la scoperta una cometa, aveva capito che si trattava di un pianeta. Nessuno sa il reale contenuto della lettera a Bode, ma quella in quella ad Oriani (scritta lo stesso giorno), Piazzi effettivamente affermò che non avrebbe rivelato l'ipotesi planetaria a nessun altro. Questo, pare, non fu riferito a Zach. Forse questi accusò ingiustamente Bode, ma può essere che questi abbia contribuito a richiamare cattivi giudizi a causa il suo attivismo, che faceva sospettare un eccesso di protagonismo. Non sono in grado di esprimermi su questo punto; alcune fonti descrivono lo stesso Zach come ambizioso e arrogante ma, almeno nella vicenda dei pianetini, dimostrò in generale (almeno ufficialmente) un comportamento corretto e rispettoso, salvo saltuari cedimenti di nervi che possono succedere. Anche Piazzi espresse un giudizio ingiusto di Zach (di cui si pentì), e Oriani fece lo stesso per Lalande. Zach si produsse in una dotta disquisizione sul nome da dare al nuovo pianeta (di cui parlerò in un altra occasione) e, nel contempo, non mancò di designare Bode con il nomignolo inventato da Lalande, Baudet. In francese familiare "baudet" significa somaro, anche in senso figurato. Finì avvertendo Oriani della nascita della società astronomica di 24 membri; gli chiese di avvertire Piazzi che loro due erano stati scelti come membri, insieme a Lalande, Messier, Méchain. Avrebbe comunicato a suo tempo lo statuto.
Il 30 maggio Bode ricevette la lettera {L-00192} di Piazzi, che avvertiva della fine delle sue osservazioni dopo l'11 febbraio, a causa di una malattia dalla quale non si era ancora liberato; subito informò Lalande e Zach.
Bode a Zach, ca. 30 maggio 1801, {L-00207} I01252 I13680 D18010530X
Zach: {A-0007.0004_.0007.18010700-0053_0067} p. 57 ➤ Il 10 giugno ricevetti di nuovo una lettera dal prof. Bode, che ebbe la gentilezza di informarmi: « Ho ricevuto la prima lettera di Piazzi il 20 marzo, e gli risposi con la successiva posta del 23; ma egli non ha aspettato la risposta, ma immagini il mio piacere, e allo stesso tempo la mia irritazione: io ricevetti una lettera di Piazzi, aprii la busta con ansia, e trovai sulla nuova stella solo quanto segue, che vi comunico fedelmente: "Vi ho scritto in gennaio, annunciandovi una cometa, che avevo scoperto nel Toro, e che ho seguito fino all'11 febbraio, tempo in cui fui attaccato da una malattia seria, dalla quale non sono ancora interamente libero. Se potò ristabilirmi, ne calcolerò gli elementi, e ve li invierò. In attesa ho partecipato Lalande delle mie osservazioni." Egli quindi annuncia che aveva osservato la stella, che ancora chiamava cometa nella prima lettera che vi aveva rivolto, fino all'11 febbraio, e poi si ammalò, senza comunicarmi le osservazioni stesse. » ...
Lalande ricevette, già il giorno successivo, la lettera {L-00155} con le osservazioni dell'astronomo di Palermo.