Cassini continuò le sue osservazioni all'Osservatorio di Parigi, che fu ufficialmente inaugurato da Luigi XIV il 1°maggio 1682. Lo studio del sistema di Saturno continuò a dare soddisfazioni all'astronomo italiano, che il 21 marzo 1684, nella stessa notte, individuò altri due satelliti: quelli oggi chiamati Teti e Dione. Cassini compì la scoperta con due telescopi "aerei" estremamente lunghi (100 e 136 piedi, cioè 32 e 44 metri) e poi la confermò con strumenti da 90 e 70 piedi (29 e 23 metri). Non bastando l'altezza dell'edificio dell'osservatorio, si ricorse con notevole spesa all'acquisto di una grande torre di legno, detta di Marly, che era stata usata in quella località per sollevare l'acqua dalla Senna e mandarla alle cisterne di Versailles. L'obiettivo, montato sulla torre, veniva allineato (con sforzi notevoli) con l'oculare tenuto in mano dell'osservatore al suolo.
Cassini riportò le prime osservazioni nella lettera: Cassini a Huygens, 5 giugno 1684, {L-00130} I02089 I05741 D16840605 p. 493 ➤
Lo scienziato olandese scrisse:
Cassini riportò le prime osservazioni nella lettera: Cassini a Huygens, 5 giugno 1684, {L-00130} I02089 I05741 D16840605 p. 493 ➤
Lo scienziato olandese scrisse:
Chr. Huygens a Con. Huygens, 10 agosto 1684, {L-00131} I05741 I25821 D16840810 p. 52 ➤ Infine ho ricevuto delle nuove di Mr. Cassini che m'invia due delle sue lettere, insieme, di cui una scritta il 5 giugno, contemporaneamente, di cui una è scritta il 5 giugno, e non è che una copia, senza che egli aggiunga se mi aveva inviato in precedenza l'originale. Al che mi sembra che abbia paura di comunicarmi piuttosto le osservazioni riguardanti i nuovi satelliti di Saturno da cui vedrete che ha intravisto qualche cosa affinché io non ne scoprissi prima di lui, ma non era il caso che fosse geloso. Sembra anche che abbia fatto tutto quello che ha potuto per fare le osservazioni senza avvalersi della mia nuova maniera, perché come è possibile che il vento sia stato sempre così forte da impedirgli di riuscire? Tutto questo non è che bella gelosia e invidia, della quale io me ne rido, non dubitando che nel seguito del tempo, essi saranno ben felici di seguire il mio metodo.
Nel 1686 Cassini pubblicò un'opuscolo di 10 pagine, "Nouvelle découverte des deux satellites de Saturne le plus proches, faite à l'Observatoire royal par M. Cassini, de l'Académie royale des Sciences" e anche l'articolo
{A-0004.1686_.0009.16860422-0097_0106} "Nouvelle decouverte des deux satellites de Saturne le plus proches, faite à l'Observatoire Royal, par Mr. Cassini, de l'Acad. des Sciences", Journal des Sçavans du Lundy 22. Avril 1686 p. 97-106 ➤.
Fu ristampato in {A-0005.0010_.0000.17300000-0694_0704}, Mémoires de L'Académie Royale des Sciences, Depuis 1666. jusqu'à 1699, Tome X (1730) ➤
un estratto apparve in {A-0002.0016_.0181.16860604-0079_0085}, Philosophical Transactions ➤ .
Nell'articolo su Journal des Sçavans, Cassini scrisse una dedica al Re Sole (Louis XIV):
{A-0004.1686_.0009.16860422-0097_0106} "Nouvelle decouverte des deux satellites de Saturne le plus proches, faite à l'Observatoire Royal, par Mr. Cassini, de l'Acad. des Sciences", Journal des Sçavans du Lundy 22. Avril 1686 p. 97-106 ➤.
Fu ristampato in {A-0005.0010_.0000.17300000-0694_0704}, Mémoires de L'Académie Royale des Sciences, Depuis 1666. jusqu'à 1699, Tome X (1730) ➤
un estratto apparve in {A-0002.0016_.0181.16860604-0079_0085}, Philosophical Transactions ➤ .
Nell'articolo su Journal des Sçavans, Cassini scrisse una dedica al Re Sole (Louis XIV):
➤ Gli Astronomi antichi gelosi dell'onore delle loro nuove scoperte hanno dato loro i nomi dei più famosi Eroi dell'antichità, e questi nomi sono loro rimasti fino ad oggi, nonostante gli sforzi fatti nei secoli seguenti per cambiarli. Galileo imitando il loro esempio volle onorare la casa dei Medici della scoperta dei satelliti di Giove che aveva fatto sotto la protezione di Cosimo II, all'inizio del secolo: e questi astri saranno sempre conosciuti come Sidera Medicea.
I satelliti di Saturno più elevati ancora e più difficili da scoprire non sono indegni di portare il nome di LUIGI IL GRANDE, perché sono stati scoperti sotto il Regno glorioso di S. M. con i soccorsi straordinari che sua magnificenza fornì agli Astronomi del suo osservatorio di Parigi. Noi possiamo quindi a giusto titolo chiamarli SIDERA LODOICEA, senza timore che la posterità ci rimproveri l'errore in cui sono caduti alcuni Astronomi per delle simili cose sotto il regno precedente; né che il tempo possa distruggere questi Monumenti illustri della gloria del Re, che saranno più durevoli dei marmi e bronzi che si elevano oggi con tanto splendore e giustizia all'immortalità del suo nome.
Per la verità, Galileo nel gennaio del 1610 non era ancora passato al servizio del Granduca di Toscana, e fece la dedica per ingraziarseli; i nomi onorifici dei satelliti di Giove e Saturno furono usati per un tempo relativamente breve, e non potevano sperare essere accettati universalmente, per ragioni filosofiche e politiche. Nel pomposo discorso di Cassini brilla l'assenza di Huygens, lo scopritore del primo satellite, che non fece una dedica per questa sua impresa. Sembra che Cassini, nella sua 'ostentata' riverenza nei confronti di Huygens, abbia voluto fargli il 'favore' di agire al posto suo. Ben presto si passò dalle parole ai fatti.
Nel 1686 fu coniata una medaglia, che sul davanti riportava il profilo del re, sul retro Saturno con i suoi anelli e i tutti e 5 satelliti allora conosciuti, con l'iscrizione: "SIDERA LODOICEA". Ma esistono almeno 3 conî differenti di questa medaglia. Sugli altri due si legge "V satellites Saturni primum cogniti" invece di "Sidera Lodoicea". Il disegno è simile per tutti: al centro, Saturno ed il suo anello, circondato da cerchi raffiguranti le orbite dei satelliti. Il cerchio esterno si compone di 80 perle e rappresenta l'orbita di Giapeto, percorsa appunto in circa 80 giorni; poi, nell'ordine dei periodi decrescenti: Titano, con periodo di 16 giorni; Rea, che percorre l'orbita 2 volte in 9 giorni (primo poligono stellato); Dione, che percorre la sua orbita 4 volte in 11 giorni, con 11 punti incisi; infine Teti, che compie 9 rivoluzioni in 17 giorni, simbolizzata da una stella a 17 punte p. 32 ➤ ➤
Cassini scrisse a Huygens sui due satelliti in: Cassini a Huygens, 5 luglio 1686, {L-00132} I02089 I05741 D16860705 p. 84 ➤, e lo scienziato olandese gli rispose in: Huygens a Cassini, 26 settembre 1686, {L-00133} I05741 I02089 D16860926 p. 94 ➤. Lo stesso giorno, Huygens scrisse anche al medico Perrault:
Nel 1686 fu coniata una medaglia, che sul davanti riportava il profilo del re, sul retro Saturno con i suoi anelli e i tutti e 5 satelliti allora conosciuti, con l'iscrizione: "SIDERA LODOICEA". Ma esistono almeno 3 conî differenti di questa medaglia. Sugli altri due si legge "V satellites Saturni primum cogniti" invece di "Sidera Lodoicea". Il disegno è simile per tutti: al centro, Saturno ed il suo anello, circondato da cerchi raffiguranti le orbite dei satelliti. Il cerchio esterno si compone di 80 perle e rappresenta l'orbita di Giapeto, percorsa appunto in circa 80 giorni; poi, nell'ordine dei periodi decrescenti: Titano, con periodo di 16 giorni; Rea, che percorre l'orbita 2 volte in 9 giorni (primo poligono stellato); Dione, che percorre la sua orbita 4 volte in 11 giorni, con 11 punti incisi; infine Teti, che compie 9 rivoluzioni in 17 giorni, simbolizzata da una stella a 17 punte p. 32 ➤ ➤
Cassini scrisse a Huygens sui due satelliti in: Cassini a Huygens, 5 luglio 1686, {L-00132} I02089 I05741 D16860705 p. 84 ➤, e lo scienziato olandese gli rispose in: Huygens a Cassini, 26 settembre 1686, {L-00133} I05741 I02089 D16860926 p. 94 ➤. Lo stesso giorno, Huygens scrisse anche al medico Perrault:
Huygens a Perrault, 26 settembre 1686, {L-00134} I05741 I25828 D16860926 p. 99 ➤ Non dubito della generosità né dell'affetto di Mr. Cassini, in quello che mi riguarda, anche se vedo bene che egli si lascerebbe prendere da una certa piccola gelosia o emulazione che una volta mi ha confessato ingenuamente lui stesso riguardo alle scoperte di Saturno.... Si trova anche da ridire che abbia battezzato il mio satellite Saturniano con i suoi senza comunicarmi niente.
Huygens, che aveva stentato a vedere Rea e Giapeto, non riuscì mai a scorgere Teti e Dione. Anche se verso il 1659 aveva creduto che non ci fossero altri satelliti da scoprire, le scoperte di Cassini lo avevano smentito, e alla fine della sua vita non ebbe difficoltà ad aspettarsi altre novità.
Si legge in “Cosmothereos, sive de Terris Coelestibus, earumque Ornatu, Conjecturæ“ (L'aia 1698), Tomo II:
Si legge in “Cosmothereos, sive de Terris Coelestibus, earumque Ornatu, Conjecturæ“ (L'aia 1698), Tomo II:
{B-0043.00_.1699} p. 99 ➤ Abbiamo visto il terzo e quinto nel 1672 sotto la direzione di Cassini; poi li abbiamo osservati spesso. Quanto al primo e al secondo, ci ha fatto vedere per lettera di averli scoperti nel 1684; essi sono visibili molto difficilmente e non oso affermare fino a questo momento di averli visti con certezza. Tuttavia non esito minimamente a fidarmi dell'osservazione di questo uomo eminente e ad attribuire a Saturno anche qui due compagni. È anche permesso supporre che oltre a questo numero ce ne sia ancora uno o più finora nascosti ai nostri occhi. C'è una ragione per crederlo: poiché la distanza fra i due estremi supera quella che ci dovrebbe essere in rapporto alle altre distanze, potrebbe esserci in questo intervallo un sesto satellite. Al di là del quinto, potrebbero circolarne degli altri, non osservati a causa della loro oscurità, visto che il quinto stesso si vede solo nella parte occidentale della sua orbita, mai altrimenti, cosa di cui indicheremo più avanti la causa abbastanza facile da indovinare.
William Derham I02995 in {B-0085.00_.1721} “Astro-Theology” (1721) espresse esattamente le stesse idee p. 204 ➤ .
William Ball
In passato è stata attribuita la scoperta della divisione di Cassini ad un osservatore inglese, I00592 William Ball di Mamhead (North Devonshire, Inghilterra); alla fine del 1800 si accertò che si era trattato di un fraintendimento. Bisogna dire che Ball era conosciuto e stimato alla sua epoca, perché si avvaleva di lenti ritenute di buona qualità ed era un assiduo osservatore. Nel suo {B-0033.00_.1660} = "Brevis Assertio" (1660) Huygens citò Ball, che era stato chiamato in causa da I03093 Divini, asserendo che aveva confrontato i disegni realizzati dall'astronomo inglese fra il 1656 e 1659 (quando era ignaro della teoria dell'anello), trovando una forte corrispondenza con i propri ➤.
Il 23 ottobre 1665 William Ball scrisse a Robert Moray:
Il 23 ottobre 1665 William Ball scrisse a Robert Moray:
William Ball a R. Moray, 23 ottobre 1665, {L-00136} I00592 I25825 D16651023 p. 543 ➤ Questa è la presente figura di ♄, un poco diversa da come l'aspettavo, perché pensavo che stesse decrescendo, ma la trovai aperta come non mai, e un piccolo incavo sopra e sotto: la mia lente era molto buona, di 38 piedi, e un oculare doppio, sicché non lo avevo mai visto tanto distinto, neppure con quella da 60 piedi.
Nel novembre 1665 gli inviò un'osservazione di Giove:
William Ball a R. Moray, novembre 1665, {L-00137} I00592 I25825 D16651100 p. 544 ➤ Ho osservato anche ♃, e ho visto solo 3 satelliti, supponendo che uno di essi fosse dietro, ma circa un'ora dopo, rivolgendo il cannocchiale verso di esso ancore, vidi due satelliti, dove pensavo che ce ne fosse uno, con cui vi turberò, perché io non ricordo di aver mai visto una cosa come questa.
Robert Moray inviò questa osservazioni a H. Oldenburg della Royal Society di Londra, che il 23 novembre 1665 scrisse a Huygens (questi la ricevette il 3 dicembre):
Oldenburg a Huygens, 23 novembre 1665, {L-00135} I25798 I05741 D16651123 p. 542 ➤ ... sono tre giorni, che egli [Robert Moray] mi inviò da Oxford una coppia di osservazioni, fatte sul campo dal Signor Ball, il primogenito [di Peter Ball], su Saturno, e i Satelliti di Giove, desiderando, che ve le inviassi alla prima occasione. Ecco dunque la presente figura di ♄, come il Signor Ball l'ha osservata, che dice, per darvi le sue stesse parole [...]. L'altra osservazione è questa qui [...]. Ha dimenticato di mettere il giorno dell'ultima osservazione; la prima essendo stata fatta il 13 ottobre alle ore 6. Come vedrete anche nella carta, che mostra la figura di ♄, che io ho ritagliato molto esattamente sull'originale dell'osservatore, che ho fra le mie mani. Confiderete, come essa si accordi con il vostro Sistema, e ci direte, se vi piacerà, quello che ne avrete concluso.
La figura mostrata era attaccata alla lettera, e si pensa che sia stata ottenuta disegnando una metà di Saturno, poi ripiegando la carta secondo un asse verticale, e ritagliando il contorno, in modo da ottenere una perfetta simmetria. La scritta all'interno del globo di Saturno appare essere di Oldenburg. Ma esiste anche una figura molto simile, che differisce solo per le due lettere A e B. Anche questa volta, la scritta all'interno appare essere di mano di Oldenburg.
Essa fu trovata da I13877 John Couch Adams nel 1883, nel corso di una ricerca presso gli archivi della Royal Society; vedi l'articolo {A-0075.0043_.0003.18830112-0092_0097} "Note on William Ball's Observations of Saturn", MNRAS, 43, pp. 92-97 (1883) ➤ .
Forse si tratta della figura originale realizzata da Ball, con le lettere A e B scritte da suo pugno, e con la nota all'interno scritta da Oldenburg. Adams evidentemente ignorava la lettera di Ball a Moray (in cui si accenna esplicitamente alle strane concavità dell'anello), e riteneva quelle presenti nel pezzo di carta da lui ritrovato un artefatto prodotto involontariamente da Oldenburg mentre ritagliava. In realtà, Oldenburg introdusse esattamente la stessa forma nella lettera inviata a Huygens (specificando: 'ho ritagliato molto esattamente sull'originale'), per cui non inventò qualcosa che non c'era.
Dopo che Oldenburg ebbe scritto a Huygens, apparve questa notizia in Philosophical Transactions:
Essa fu trovata da I13877 John Couch Adams nel 1883, nel corso di una ricerca presso gli archivi della Royal Society; vedi l'articolo {A-0075.0043_.0003.18830112-0092_0097} "Note on William Ball's Observations of Saturn", MNRAS, 43, pp. 92-97 (1883) ➤ .
Forse si tratta della figura originale realizzata da Ball, con le lettere A e B scritte da suo pugno, e con la nota all'interno scritta da Oldenburg. Adams evidentemente ignorava la lettera di Ball a Moray (in cui si accenna esplicitamente alle strane concavità dell'anello), e riteneva quelle presenti nel pezzo di carta da lui ritrovato un artefatto prodotto involontariamente da Oldenburg mentre ritagliava. In realtà, Oldenburg introdusse esattamente la stessa forma nella lettera inviata a Huygens (specificando: 'ho ritagliato molto esattamente sull'originale'), per cui non inventò qualcosa che non c'era.
Dopo che Oldenburg ebbe scritto a Huygens, apparve questa notizia in Philosophical Transactions:
{A-0002.0001_.0009.16660222-0152_0153} ➤ Di una osservazione, da non molto fatta in Inghilterra, di Saturno. Questa osservazione fu fatta da Mr. William Ball, accompagnato da suo fratello, Dr. Ball, il 13 ottobre 1665, alle ore 6, a Mainhead [in realtà Mamhead] vicino Exeter in Devonshire, con un telescopio molto buono di circa 38 piedi, e un oculare doppio, così come l'osservatore stesso diede notizia, aggiungendo, che non aveva mai visto quel pianeta più distintamente. L'osservazione è rappresentata nella Figura 3 ➤ , riguardo alla quale, l'autore disse in una sua lettera ad un amico, come segue: Questa mi apparve la presente figura di Saturno, un po' diversa da come me l'aspettavo, sperando che avrebbe dovuto essere decrescente, ma la trovai aperta come non mai, ed un piccolo incavo sopra e sotto.
Al che la persona, alla quale era stata spedita la notizia, esaminando la sua forma, espresse per lettera al degno autore del Sistema di questo pianeta, il desiderio che considerasse attentamente la presente figura delle sue anse o anello, per vedere se ... non ci fosse un corpo di forma circolare, che abbraccia il disco, ma due. E al fine che altri uomini curiosi, in altri luoghi possano impegnarsi, ad aggiungere le loro osservazioni alle sue, per vedere, se possono vedere un'apparenza simile a quella rappresenta qui, specialmente tali tacche o concavità, come in A e B, si è pensato si inserire qui la nuova notizia di cui abbiamo parlato.
Una ricerca condotta più di due secoli fa mostrò che la figura citata nel testo era molto rara, in quanto la maggior parte delle copie delle Philosophical Transactions consultate ne risultò priva, pare perché fu rimossa in quanto considerata "difettosa" in sedie di revisione delle bozze {A-0072.0005_.0067.18821101-0331_0334} ➤.
Adams trovò negli archivi della Royal Society una lettera di Ball (Mamhead, 14 aprile 1666), forse indirizzata a Oldenburg, in cui non parla delle concavità e anzi in una nota scrive:
Adams trovò negli archivi della Royal Society una lettera di Ball (Mamhead, 14 aprile 1666), forse indirizzata a Oldenburg, in cui non parla delle concavità e anzi in una nota scrive:
William Ball a Oldenburg?, 14 aprile 1666, {L-00975} I00592 I25798 D16660414 p. 96 ➤ ... ho visto ♄ questa mattina alla 4 lente da 12 piedi e ho giudicato che abbia stessa figura osservata nel 1664, cioè del tutto ovale con due macchie nere e forse la debole ombra di una fascia che ho sempre visto, ma non posso essere perentorio su questo. |
In conclusione, le osservazioni di Ball non avevano nulla di eccezionale ai nostri occhi, anzi ci appaiono imperfette; ma a quell'epoca potevano essere usate per mettere in dubbio il modello dell'anello. La cosa curiosa è che Ball assunse un prestigio ancora maggiore molto tempo dopo la sua morte. All'inizio del XIX secolo qualcuno andò a leggere l'antico articolo delle Philosophical Transactions del 1666, e trovò si alludeva non a un anello, ma a due. Pensò che Ball avesse anticipato Cassini nella scoperta della duplicità dell'anello, dato che non riuscì a trovare la figura che mostrava le concavità A e B.
In {B-0158.02_.1825} "The Economy of the Eyes Part II: Of Telescopes" (1825), I16808 William Kitchiner scrisse p. 354 ➤ « Il primo resoconto che ho incontrato di una osservazione della divisione dell'anello di Saturno, e in Phil. Trans. for 1666, di Mr. Wm. e Dr. Ball, il 13 ottobre 1665, alle 6, con un telescopio molto buono, circa di 38 piedi, e un oculare doppio. »
L'idea fu poi ripetuta da I01541 James Breen, I11635 William Henry Smyth in {B-0575.01_.1844} "A Cycle Of Celestial Objects" ➤ , I05424 Russell J. Hind in {B-0100.00_.1852} "Solar System" (1852) ➤.
Alcuni anni più tardi (1857) nella parte introduttiva del suo celebre trattato {B-0159.00_.1859} "On the stability of the motion of Saturn's Rings" il giovane I08041 James Clerk Maxwell scrisse p. 2 ➤ « Huygens scoprì che quello che vedeva era un sottile disco piatto che non toccava il pianeta, e Ball scoprì la divisione fra A e B. »
In {B-0158.02_.1825} "The Economy of the Eyes Part II: Of Telescopes" (1825), I16808 William Kitchiner scrisse p. 354 ➤ « Il primo resoconto che ho incontrato di una osservazione della divisione dell'anello di Saturno, e in Phil. Trans. for 1666, di Mr. Wm. e Dr. Ball, il 13 ottobre 1665, alle 6, con un telescopio molto buono, circa di 38 piedi, e un oculare doppio. »
L'idea fu poi ripetuta da I01541 James Breen, I11635 William Henry Smyth in {B-0575.01_.1844} "A Cycle Of Celestial Objects" ➤ , I05424 Russell J. Hind in {B-0100.00_.1852} "Solar System" (1852) ➤.
Alcuni anni più tardi (1857) nella parte introduttiva del suo celebre trattato {B-0159.00_.1859} "On the stability of the motion of Saturn's Rings" il giovane I08041 James Clerk Maxwell scrisse p. 2 ➤ « Huygens scoprì che quello che vedeva era un sottile disco piatto che non toccava il pianeta, e Ball scoprì la divisione fra A e B. »
§ D16651023 D16651100 D16651123 D16660414 D16840605 D16840810 D16860705 D16860926
§ I00592 I01541 I02088 I02089 I02995 I03093 I04162 I05424 I05741 I08041 I11635 I13877 I16808 I25798 I25821 I25825 I25828 I25838
§ {A-0002.0001_.0009.16660222-0152_0153} {A-0002.0016_.0181.16860604-0079_0085} {A-0004.1686_.0009.16860422-0097_0106} {A-0005.0010_.0000.17300000-0694_0704} {A-0072.0005_.0067.18821101-0331_0334} {A-0075.0043_.0003.18830112-0092_0097}
§ {B-0033.00_.1660} {B-0043.00_.1699} {B-0085.00_.1721} {B-0100.00_.1852} {B-0158.02_.1825} {B-0159.00_.1859} {B-0575.01_.1844}
§ {L-00130} {L-00131} {L-00132} {L-00133} {L-00134} {L-00135} {L-00136} {L-00137} {L-00975}
§ I00592 I01541 I02088 I02089 I02995 I03093 I04162 I05424 I05741 I08041 I11635 I13877 I16808 I25798 I25821 I25825 I25828 I25838
§ {A-0002.0001_.0009.16660222-0152_0153} {A-0002.0016_.0181.16860604-0079_0085} {A-0004.1686_.0009.16860422-0097_0106} {A-0005.0010_.0000.17300000-0694_0704} {A-0072.0005_.0067.18821101-0331_0334} {A-0075.0043_.0003.18830112-0092_0097}
§ {B-0033.00_.1660} {B-0043.00_.1699} {B-0085.00_.1721} {B-0100.00_.1852} {B-0158.02_.1825} {B-0159.00_.1859} {B-0575.01_.1844}
§ {L-00130} {L-00131} {L-00132} {L-00133} {L-00134} {L-00135} {L-00136} {L-00137} {L-00975}